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“Non c’è Elly Schlein al presidio contro l’inceneritore di Roma? Spero che potremmo recuperarla, non diffidiamo. Sue parole uno scaricabarile? Non voglio far polemiche personali, né di partito. Certo è che le battaglie si combattono o non si combattono. E certo non si possono combattere obiettivi come questi per cui ci si dichiara contrari, dopo che questi vengono realizzati”. Ad attaccare è il leader del M5s Giuseppe Conte nel corso del presidio contro il termovalorizzatore a Roma, promosso da Legambiente e altre associazioni ambientaliste, contrarie al progetto voluto dal sindaco capitolino dem Roberto Gualtieri.
Se la leader dem aveva spiegato in conferenza stampa che “il termovalorizzatore è una scelta che era già stata presa dall’amministrazione di Roma”, sottolineando come questo fosse stato deciso “ben prima che si insediasse” la nuova segreteria, dal presidio contro l’inceneritore – dove era presente anche l’ex sindaca di Roma, la pentastellata Virginia Raggi – Conte ha avvertito i dem, che lo avevano accusato di attaccare il Pd invece che il governo Meloni: “Noi combattiamo delle battaglie. Non possiamo accettare compromessi per tenere unite le opposizioni. Qui è il Pd che deve chiarire”.
E ancora: “Mi aspetto un cambio di rotta da questa amministrazione comunale, che vuole realizzare un progetto fuori tempo, che non è assolutamente il bene della città di Roma. A me interessa che non venga realizzato questo progetto, e siamo qui per impedire questo”, ha continuato Conte, in una piazza dove erano presenti anche i leader dell’Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.
Da Legambiente però è stato il presidente Stefano Ciafani ad avvertire il rischio che il tema rifiuti nella Capitale venga strumentalizzato: “Da Schlein ci aspettavamo parole diverse. Ma in questa città il problema dei rifiuti è conseguenza delle scelte sbagliate di tutte le ultime amministrazioni, centrodestra, centrosinistra e M5s. Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
Al contrario, è stato lo stesso Conte a replicare alle accuse rivolte dal Nazareno: “È la sesta volta che presentiamo un ordine del giorno del genere in Parlamento, ve ne siete accorti che c’e’ stato anche un decreto di Draghi che non abbiamo votato? È il Pd che a un certo punto, dopo il Conte 2, ha cambiato posizione in modo illogico, incomprensibile, ma contestate a noi la coerenza delle nostre battaglie”.