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“Ivano Marescotti sulla morte da ateo diceva ‘non sapevo dov’ero prima di nascere, non so dove andrò'”: le parole della moglie Erika Leonelli

di F. Q.

Un’intervista intensa quella rilasciata da Erika Leonelli al Corriere della Sera. Lei era la moglie di Ivano Marescotti, scomparso a 77 anni dopo una lunga malattia. “Da oltre un mese era piuttosto debilitato, ma le sue condizioni di salute si sono aggravate improvvisamente e irreversibilmente nell’ultima settimana, al punto che è stato ricoverato all’ospedale civile S. Maria delle Croci di Ravenna per le ultime terapie”, spiega Leonelli. “Da tre anni stava combattendo con coraggio contro un tumore alla prostata – continua – un ‘cancro’ come preferiva chiamarlo lui senza peli sulla lingua. Inizialmente sembrava reagire alle terapia, poi però nel tempo la malattia si ripresentava in forma sempre più aggressiva. Pensavamo di poterla gestire ma il male ha preso il sopravvento”. Lionelli racconta di come Marescotti avesse avuto un altro tumore, dal quale era guarito, e di come suo figlio quarantenne sia morto proprio di questo male: “Per questo, seguendo la sua volontà, raccoglieremo offerte per lo IOR – Istituto Oncologico Romagnolo”. E poi parole difficili, su cosa pensava l’attore sapendo quello che stava per accadere: “Si è spesso interrogato sul tema e amava ripetere: ‘Non ho paura della morte, ho paura di morire’. Da ateo poi, si lasciava scappare: ‘Non sapevo dov’ero prima di nascere, non saprò dove andrò‘. Per quello che ho potuto, l’ho aiutato ad avvicinarsi a una visione meno pragmatica, perché siamo fatti non solo di materia ma anche di energia e questo modo di di restare in qualche forma aiuta chi se ne va e chi deve sopravvivere”. Un amore nato “per destino” e una differenza d’età (Leonelli ha 49 anni) che “non conta”: “Ci si vuole bene e basta. Per chiedermi di sposarci, dopo cinque anni che stavamo insieme, si è messo in ginocchio e insieme abbiamo organizzato una cerimonia speciale. Lui è stato il primo uomo a farmi credere in un ‘Noi’ che non è solo la sommatoria di due persone… E mi è piaciuto subito chiamarlo ‘marito’ e sentirmi chiamare ‘moglie'”.

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