Un bambino di 12 anni della provincia di Verona è stato vittima, il 13 maggio 2022, di un incidente stradale, che gli ha sfigurato il volto, procurandogli una grossa cicatrice. È finito in coma per tre giorni, ha passato altre due settimane in terapia intensiva, ha rischiato di perdere un occhio ed è stato costretto a sottoporsi a diverse visite. Al suo ritorno a scuola, in un piccolo paese in provincia, il ragazzino è stato preso di mira dai compagni di scuola che hanno iniziato a definirlo “un mostro” e “una disgrazia di Dio“.

“Non vuole più uscire di casa, si vergogna. Mi dice ‘Mamma, ma non lo vedi che sono un mostro?’. Anche se fa caldo, esce solo con la sciarpa e il cappello pesanti per coprire la ferita”, raccolta a La Stampa la madre, che spiega come il figlio avesse voglia di tornare a scuola, per respirare di nuovo normalità. “A settembre stava meglio. Era dispiaciuto perché il medico legale gli ha detto che forse non potrà più tornare a giocare a rugby. Lui ama il rugby e questa cosa non vuole neanche sentirla”, ha continuato la mamma. A nulla sono valse le lamentele indirizzate alla dirigente scolastica, che non ha fatto nulla per fermare l’ondata di bullismo che si è riversata contro il ragazzino. Tanti gli episodi subiti: una volta un compagno di classe ha afferrato il 12enne per la felpa e lo ha sollevato da terra. Nell’ora di educazione fisica, poi, gli è stato chiesto da un professore di fare la ruota: il ragazzino, che non può fare sport di gruppo perché non ha più l’equilibrio che aveva prima dell’incidente, è caduto, suscitando l’ilarità generale degli altri studenti. In tutta la classe solo due compagni hanno provato a prendere le sue difese. Dopo l’ennesimo episodio, i genitori – che stanno già cercando un’altra scuola dove iscrivere il figlio – sono andati a prenderlo dall’Istituto e la dirigente ha concesso 8 ore di lezione in Dad alla settimana.

E’ stato Alberto Pallotti, Presidente dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada, a denunciare il caso. Il Presidente segue la famiglia insieme all’avvocato Davide Pirozzi e si è rivolto al ministero dell’Istruzione per chiedere un’ispezione, per sapere perché gli insegnanti non hanno preso alcun tipo di provvedimento nei confronti dei bulli.

Nel frattempo, mentre si chiariscono le dinamiche di questa storia di violenza, per il 12enne è arrivato un invito inaspettato: la Nazionale Italiana di rugby lo ha chiamato ad assistere a Roma al match contro il Galles nel Sei Nazioni. “E’ sceso in campo con il capitano Michele Lamaro per cantare l’inno d’Italia – racconta la mamma -. Era emozionatissimo, non lo vedevo così da tempo. Era il bambino più felice del mondo”.

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