I nomi noti, certo, i rientri da Articolo 1 e i volti arrivati da “sinistra” come Mattia Santori e Jasmine Cristallo. Ma, tra “cacicchi” e “sempiterni”, dentro i 175 della nuova Direzione nazionale del Pd c’è una lunga lista di ‘targate’ e ‘targati’ Elly Schlein. Volti che, nell’idea della neo-segretaria, rappresenteranno il futuro del partito e pongono le basi per dare corpo al Pd che ha in testa. Molte giovani donne e uomini, italiani di nuova generazione e diverse biografie fatte di impegno sociale sul campo.

C’è Mia Diop, che a dispetto dei suoi 21 anni non è più una novità tra i dem: studentessa, attivista, dirigente dei Gd prima e del Pd di Livorno, è stata la più giovane tra gli 87 saggi costituenti dem. Ha coordinato i volontari per la Schlein e la ‘scintilla’ per la politica è nata ai tempi delle battaglie per lo Ius soli, praticamente da bambina. Di temi simili si occupa Marwa Mahmoud, 39enne consigliera comunale a Reggio Emilia, tra le fondatrici del movimento Italiani senza cittadinanza che si batte per lo Ius soli e la riforma della legge sulla cittadinanza.

In prima linea da sempre c’è Jacopo Melio: attivista, giornalista e scrittore, nominato cavaliere dell’Ordine al merito dal presidente Mattarella, consigliere dem in Toscana. Melio da anni si batte con particolare attenzione per i disabili. Della sua elezione in Direzione ha scritto su Facebook: “Un’ulteriore responsabilità che spero di meritare mettendomi al servizio di questa comunità che varca oggi una nuova primavera”.

Sostenitrice della prima ora della Schlein è anche Victoria Oluboyo, consigliera comunale a Parma: “Avanti verso il nuovo Pd”, ha scritto su Facebook. Si definisce “transfemminista intersezionale”, ha aperto il blog Oltre perché è “necessario e fondamentale andare oltre i nostri limiti, oltre le apparenze, oltre i pregiudizi, oltre gli stereotipi” e ha fondato la pagina Facebook e Instagram I’m still alive dedicata alle persone uccise nel mondo per razzismo.

Poco a che spartire con i “capi bastone” ha sicuramente Sarah Brizzolara, una delle più vicine al ‘pensiero Schlein’: classe 1995, ambientalista, studentessa di Lettere alla Statale di Milano, consigliera comunale a Monza, sui social ha salutato la sua elezione in Direzione così: “La scorsa notte l’ho passata in un garage riadattato a mini appartamento a Roma in zona Circo Massimo, con un raggomitolo di cose indefinite come cuscino. Perché poi quando fai politica e sei squattrinato qualche compromesso lo devi fare”. In quota under 30 anche Gaia Romani, assessora ai Servizi civici del comune di Milano, cresciuta nei Giovani Democratici. Tra i primi gesti simbolici dopo la sua nomina ci fu il cambio di targa sulla porta dell’ufficio: “Sono assessora e non assessore, si parte dalle piccole cose”, disse immortalandosi con la nuova targa in mano.

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