Un disturbo che si autoalimenta - 5/6
Un disturbo che si autoalimenta
“La balbuzie è intermittente nella vita della persona” spiega l’esperta. “Adulti che hanno risolto totalmente il problema sono a rischio quando si sentono esposti a uno sguardo potenzialmente giudicante”. In questi casi si crea uno stato di allarme che anticipa (e facilita) la crisi. “L’individuo concentra la propria attenzione quasi ossessivamente sul linguaggio”. Anche chi ha balbettato mesi o anni prima comincia a temere di ricascarci, e cerca degli escamotage per nascondere il problema, come tossicchiare o pronunciare espressioni superflue (diciamo, per esempio…) per prendere tempo e nascondere le pause. Si sente sul capo una spada di Damocle di cui, senza rendersi conto, rischia di facilitare la caduta. “Ecco perché quando la balbuzie di tipo psicogeno riemerge da adulti viene rinforzata e mantenuta”. Mentre nel bambino il problema regredisce quasi sempre spontaneamente, tranne quando ci siano aspettative molto elevate nei suoi confronti, nell’adulto la balbuzie diventa difficile da eradicare. Ma non impossibile.