Al netto della possibilità di cessione dei crediti, l’offerta italiana di bonus per l’edilizia rimane molto generosa, almeno se confrontata con quella dei due paesi più immediatamente paragonabili ovvero Francia e Germania. La politica degli incentivi di Parigi appare però un po’ più razionale e meglio organizzata. Per favorire un’evoluzione più ecosostenibile del suo parco abitativo Parigi usa la carota ma anche il bastone, con un approccio più severo di quello dell’Unione europea. Dal 2025 i proprietari di abitazioni di “classe G”, ovvero la categoria con l’efficienza energetica più bassa, non potranno più affittare i loro immobili. Già da quest’anno, inoltre, il canone viene congelato. Per le case meno “verdi” è obbligatorio, già dal 2022, effettuare una diagnosi energetica e, per i condomini, di mettere a punto un piano per interventi di efficientamento.

Il governo francese ha però anche stanziato una serie di aiuti, cumulabili tra loro, per aiutare i proprietari delle case che effettuano i lavori. L’entità delle agevolazioni sale al diminuire del reddito dei proprietari e arriva a coprire il 50% dei costi di lavori sull’impianto di riscaldamento, l’isolamento termico o la ventilazione. Ogni proprietario può usufruire dei sussidi fino a 3 volte, per differenti immobili. Ci sono poi sostegni indirizzati all’intero condominio per opere che riguardano le parti comuni. Se un proprietario si impegna a rispettare dei massimali di affitto accede anche ad un aiuto finanziario (non solo a crediti di imposta) per la ristrutturazione. In alcuni casi, sommando i vari incentivi, si arriva a coprire il 100% della somma spesa, inoltre ad accompagnare le sovvenzioni, c’è la messa a disposizione di prestiti a tasso zero per una parte dei lavori e una riduzione dell’Iva (al 5,5%) per alcune opere. L’erogazione di qualsiasi sovvenzione è subordinata alla condizione che i lavori siano effettuati da imprese certificate e incluse in un apposito registro.

Meno generose, nel complesso, le misure disponibili in Germania. Ci sono agevolazioni sia per l’acquisto (giovane coppie con figli, pensionati etc) sia per le ristrutturazione e l’efficientamento ma di dimensioni decisamente inferiori a quelle italiane o francesi. Per gli efficientamenti energetici la Kwf (una specie di Cassa depositi e prestiti tedesca) fornisce prestiti a tassi particolarmente vantaggiosi: intorno all’1% per prestiti fino a 100mila euro contratti per acquistare abitazioni ad alta efficienza energetica o per ristrutturare l’immobile. Il 20% dei costi dei lavori, fino a 40mila euro, è detraibile. Questa possibilità riguarda interventi come isolamento, nuove finestre e porte, nuovi impianti di riscaldamenti e areazione oltre all’installazione di sistemi digitali di gestione dell’energia, per una platea potenziale di circa 42 milioni di abitazioni.

Articolo Precedente

Mosca: “Pil in calo del 2,1% nel 2022”. Il dato è in linea con le ultime stime del Fondo monetario internazionale

next
Articolo Successivo

Superbonus, se c’è un buco vero nei conti pubblici è quello provocato da Giorgetti

next