Per esemplificare in maniera sintetica la mia ricerca dei top e dei flop, dei migliori e dei peggiori delle serate sanremesi, ieri ci hanno pensato i primi venti minuti della finale. Lì si è visto cosa si deve fare e cosa bisogna evitare al festival. Partiamo dal peggio.

Per la verità la cosa comincia bene con la banda dell’aeronautica militare che suona l’inno di Mameli in maniera egregia e confermerà il suo valore nel momento dell’uscita marziale e brillante dal palcoscenico. In mezzo purtroppo interviene un generale di nome Goretti, con uno stuolo di mostrine in grado di competere con il generale Figliuolo, che, tutto pimpante, attacca senza mai fermarsi con spottone promozionale dell’arma, delle sue iniziative per la celebrazione del centenario, dei suoi interventi nel mondo per difendere la libertà e altre cose che già sappiamo. Il tutto, condito con qualche anacoluto, per invitare i giovani ad avvicinarsi all’aereonautica.

Mi è tornato in mente un manifesto che vedevo spesso in giro quando ero ragazzo e che recitava uno slogan bizzarro: vieni in marina, sarai un tecnico. Ecco era meglio con il manifesto, si faceva prima e non si abusava della pazienza dei telespettatori.

Passano due minuti e arriva la bella sorpresa: Gianni Morandi, che Dio lo conservi, senza preamboli, entra inscena dalla platea con in mano una chitarra e comincia a cantare: “a modo mio avrei bisogno di carezze anch’io…” e poi Futura e poi ancora Caruso. Alla fine, rivolge il suo sguardo in alto e mentre Amadeus sembra volergli far dire qualcosa, lo blocca: andiamo Ama, c’è un cantante da presentare. Una lezione di stile e di televisione da incorniciare.

E via con 5 ore abbondanti di gara, ospiti e varia umanità in cui è successo di tutto per la gioia del vastissimo pubblico televisivo. A proposito del quale vorrei concludere questo mio appuntamento con una riflessione su un tema che non ho ancora toccato ma che mi pare ineludibile: i risultati di ascolto. Ringraziando l’amico Davide Balconi che mi ha assistito in queste giornate convulse fornendomi rapidamente tutti i dati, mi ha incuriosito non tanto la vicenda dell’audience altissima del festival, ma la sorte dei concorrenti su cui penso si possano trarre per ora alcune conclusioni.

Il festival ha colpito duro su tutti: hanno perso i talk seguiti dal pubblico più “alto” a dimostrazione che Sanremo è trasversale dal punto di vista socioculturale; hanno perso seccamente i programmi di intrattenimento popolare: GF vip ma anche C’è posta per te ridotto ieri al 12%. Però una curiosità mi resta: i due milioni e mezzo abbondanti che anche ieri sera, nonostante tutto quello che succedeva dall’altra parte, da Zelensky ai Depeche al bacio di Rosa Chemical a Fedez, sono rimasti fermi nella loro fedeltà a Maria, ecco io vorrei proprio sapere chi sono, da dove vengono, dove vanno, come direbbe il saggio…

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