Nonostante guerra in Ucraina e inflazione l’eurozona quest’anno riuscirà a evitare la recessione. E in generale il 2023 potrebbe rappresentare una “svolta” per l’economia mondiale: “siamo ben lontani” da ogni segnale di “recessione globale”, ha detto il capo economista del Fondo monetario internazionale, Pierre-Olivier Gourinchas, commentando le nuove stime contenute nell’aggiornamento del World Economic Outlook. Che sono decisamente più ottimistiche rispetto a quelle dello scorso ottobre. Anche l’Italia non vedrà il pil calare dello 0,2%, come si stimava in autunno, ma al contrario è ora vista in crescita dello 0,6% dopo il +3,9% del 2022. L’economia tedesca a sua volta scamperà la contrazione, pur fermandosi a un progresso dello 0,1%. La Spagna segnerà uno sprint (+1,1%), positiva anche la performance della Francia a +0,7%. Il fanalino di coda della crescita mondiale sarà la Gran Bretagna, data a -0,6%, 0,9 punti in meno rispetto a ottobre per colpa della crisi energetica e dei rialzi dei tassi di interesse da parte della Bank of England. Al contrario la Russia, dopo il -2,2% del 2022 segnato dalle sanzioni occidentali (meno incisive del previsto), metterà a segno un +0,3%.

A livello globale, dopo il +3,4% del 2022 il pil è atteso frenare quest’anno al +2,9%, 0,2 punti percentuali in più rispetto alle stime di ottobre, per poi salite del 3,1% nel 2024 (-0,1). “I rialzi dei tassi delle banche centrali per combattere l’inflazione e la guerra in Ucraina continuano a pesare sulla ripresa economica”, nota il Fmi. “I rischi restano al ribasso” ma sono “moderati” rispetto all’ottobre 2022. In ogni caso la “strada per una piena ripresa, con una crescita sostenibile, prezzi stabili e progressi per tutti, è solo all’inizio”.

Anche la Cina è data in “forte ripresa” nel 2023. con una crescita del 5,2%: la riapertura del paese dopo i lockdown da Covid “avrà un impatto sulle catene di approvvigionamento ma anche in termini di domanda interna. Per ogni punto di crescita di pil in Cina ci sono effetti sull’economia mondiale dell’ordine dello 0,3%”, afferma il capo economista dell’Fmi, Pierre-Olivier Gourinchas.

L’Eurostat ha intanto comunicato l’andamento del pil dell’area euro nel quarto trimestre del 2022: è salito dello 0,1% rispetto al terzo trimestre e dell’1,9% rispetto al quarto trimestre del 2021. L’economia italiana ha viaggiato a un ritmo inferiore alla media europea, con il pil dello 0,1% rispetto al terzo trimestre contro la crescita, seppur lieve, dello 0,1% dell’area euro e la variazione nulla dell’Unione europea. Nel confronto con le altre economie europee per le quali sono al momento disponibili i dati, emerge la distanza da Spagna (+0,2%) e Francia (+0,1%). La Germania fa invece peggio con una variazione negativa dello 0,2%. Piuttosto unico in Europa il caso dell’Irlanda che registra tra ottobre e dicembre una crescita del 3,5% su base trimestrale e addirittura del 15,7% su base annua.

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Rallenta la corsa dei prezzi, ma l’Italia è l’unico big Ue in cui l’inflazione è ancora a doppia cifra: +10,1%. “Una famiglia su tre in difficoltà”

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