Una scoperta eccezionale per il luogo e per la conservazione dei resti. Una città romana di 1.800 anni fa è stata individuata a Luxor, la Tebe dei faraoni, a circa 500 km a sud del Cairo. Secondo gli archeologi egiziani, si tratta “di un’intera città residenziale, trovata intatta” sulla sponda orientale del Nilo. Risalente al II e III secolo d.C., l’insediamento è la “città più antica e importante trovata sulla parte orientale di Luxor”, secondo Mostafa Waziri, capo del Consiglio Supremo delle Antichità egiziane.

Il team di archeologi ha scoperto una serie di edifici residenziali, oltre a due torri per i piccioni utilizzate per ospitare gli uccelli viaggiatori e officine metalliche, ha spiegato Waziri. All’interno delle officine c’era un tesoro di vasi, utensili, in bronzo e rame di forgia romana. La maggior parte del lavoro archeologico a Luxor si è concentrato su templi e tombe, quindi la città è un ritrovamento un po’ insolito. Solo quest’anno, a Luxor sono già stati scoperti 60 mummie e una nuova tomba reale.

Luxor ospita anche la Valle dei Re e delle Regine, dove sono state scavate numerose tombe nella roccia. L’attenzione dell’Egitto per la promozione di scoperte come quelle di Luxor fa parte di uno sforzo più ampio per rilanciare il turismo nel Paese dopo anni di disordini politici e la pandemia di Covid-19. L’industria turistica del Paese rappresenta circa due milioni di posti di lavoro e il 10% del prodotto interno lordo. Nel frattempo, alla fine di quest’anno, il Paese dovrebbe aprire il tanto atteso Grande Museo Egizio, una nuova istituzione del Cairo che ospiterà molti tesori archeologici.

Foto del ministero egiziano del Turismo e delle Antichità

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