“Di fronte a questa destra l’unità è una scelta politicamente e moralmente obbligatoria. Credo ci sia bisogno di un momento di serietà. Non è un passaggio banale quello di oggi, soprattutto per me e per la mia comunità di Articolo Uno. Il 21 gennaio è una data pesante per a storia del nostro Paese. Costituente è per me la parola giusta. Ma con onestà dobbiamo dire che la parola non basta. Alla parola bisogna essere conseguenti ed essere capaci di riconnetterci con la società italiana e con quelle persone che non credono più nella politica. Nessuno può dare lezioni, ma c’è una montagna da scalare. Costituente vuol dire ricostruire un grande partito nazionale e popolare. Significa porre le basi per costruire l’alternativa alla destra che oggi governa l’Italia, una destra erede dei tempi più bui della storia del Paese e che ha il progetto di spaccare l’Italia con l’Autonomia e stravolgere la Costituzione con il presidenzialismo. Dobbiamo farlo per Parlamento e nel Paese. E’ una destra insidiosa perché ha preso i voti dei ceti popolari, dei ceti più deboli, delle periferie. Per me qui c’è una ragione di fondo anche nella scelta che stiamo compiendo”. Lo dice Roberto Speranza, segretario di Articolo Uno, all’assemblea del Pd.

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