Le recenti drammatiche e premature morti di Gianluca Vialli e Siniša Mihajlović hanno riaperto il dibattito sul possibile rapporto tra uso e abuso di farmaci, dopanti e non, integratori e sport. Il primo a parlarne è stato, a margine del funerale di Siniša Mihajlović, il patron della Lazio e Senatore della Repubblica italiana Claudio Lotito. Giorno dopo giorno altri esponenti dello sport, per lo più ex calciatori, oggi in preda a un misto di preoccupazione e paura cominciano a raccontare la sospetta somministrazione di farmaci e flebo risalenti a quando erano in attività.

Lo scorso martedì, Dino Baggio, ex centrocampista della nazionale italiana, ha dichiarato: “Ho paura anch’io, sta succedendo a troppi calciatori. Bisognerebbe investigare sulle sostanze che abbiamo preso in quel periodo. Il doping c’è sempre stato. Bisogna capire se certi integratori col tempo hanno fatto male”.

A far eco alle parole di Dino Baggio, quelle di Walter Sabatini ex direttore sportivo della Salernitana: “Ci sono passato anche io quando avevo 18 o 20 anni. Passavano i medici e ti facevano punture. Non sapevi quello che ti iniettavi”. Tra i più preoccupati anche l’attaccante ex Bari, Verona, Brescia e Milan, Florin Raducioiu: “Ho preso tante medicine, ci facevano delle flebo con un liquido rosa”.

Semplici integratori presi continuamente per anni, sostanze allora lecite ma oggi inserite nella lista di quelle bandite dalla Wada (Agenzia mondiale anti doping) o sostanze da sempre proibite sfuggite ai controlli più blandi dell’epoca. Le casistiche sono molteplici, così come le morti sospette e premature di tanti atleti.

Sotto accusa non solo i farmaci, ma anche i metodi e le terapie di un tempo come ad esempio i raggi X. Intervistata dalla Rai, Claudia Beatrice figlia di Bruno, ex giocatore della Fiorentina negli anni 70 morto a 39 anni per leucemia, ha puntato il dito: “Mio padre fu sottoposto a una terapia di raggi X molto lunga e pericolosa, che faceva per la pubalgia. Ogni seduta durava 30-45 minuti e venivano fatte a giorni alterni. Se si calcola quanta esposizione c’è per una rottura di un dito o una gamba, o magari dal dentista (pochi secondi), non c’è bisogno di luminari per arrivare alla conclusione”.

Difficile parlarne, ancora di più provare il nesso causa-effetto tra l’uso e abuso di quei farmaci e le morti degli atleti. In primis perché, per fortuna, accade solo a una percentuale ridotta e in secundis perché le gravi malattie che hanno portato alle morti premature hanno molteplici cause e non solo quella, eventuale, legata ai farmaci.

Detto questo, con la libera informazione che c’è oggi grazie a Internet e la tecnologia, che dovrebbe contribuire a una maggior conoscenza della materia e maggiore attenzione da parte degli atleti, è sempre bene ricordare quali e quanti tipi di doping esistono e quali sono i rischi correlati nel prendere farmaci o utilizzare metodologie bandite dalle associazioni Anti-doping.

1. Aumento del trasporto dell’ossigeno

Nel doping ematico si sottopongono gli atleti a trasfusioni di sangue: omologo se è stato prelevato alla stessa persona, eterologo se proviene da altra persona. Lo stesso risultato si ottiene con l’assunzione di eritropoietina (Epo). I rischi di questa pratica sono: insufficienza cardiaca, blocco cardiaco, asma, depressione, morte.

2. Beta-2 Agonisti

L’esempio tipico è il salbutamolo. Dilatano i bronchi e favoriscono gli scambi di ossigeno nei polmoni. I rischi sono alterazione di ritmo cardiaco e pressione, cefalea, insonnia, nausea e irritabilità.

3. Beta-Bloccanti

Riducono l’ansia e la tensione nervosa. I rischi sono insufficienza cardiaca, blocco cardiaco, asma, depressione, morte.

4. Stimolanti

Efedrine e amfetamine. Diminuiscono la percezione della fatica permettono di protrarre più a lungo lo sforzo. Aumento di temperatura corporea, pressione sanguigna e frequenza cardiaca con conseguenti cardiopatie ed emorragie cerebrali sono i rischi.

5. Steroidi Anabolizzanti

Il testosterone e i suoi derivati che favoriscono lo sviluppo muscolare. Possono risultare cancerogeni o provocare trombosi, ictus, emorragia cerebrale, cirrosi epatica.

6. Diuretici e agenti mascheranti

Vengono assunti in modo illecito per perdere peso rapidamente o nascondere la presenza nell’organismo di altre sostanze proibite poiché aumentano la produzione di urine nelle quali la sostanza dopante risulta così meno concentrata. I rischi sono ipotensione e perdita di potassio fino alla morte.

7. Ormone della crescita

Il Gh nel doping si usa per aumentare la massa muscolare e accelerare la guarigione dei tessuti eventualmente lesionati. Malformazioni scheletriche, malattie cardiocircolatorie, diabete e tumori sono i rischi più gravi.

8. Doping Genetico

E’ l’ultima avveniristica frontiera del doping. Si basa su tecniche di ingegneria genetica per modificare la struttura cellulare dei tessuti muscolari rendendoli più idonei allo sforzo sportivo. E’ praticamente impossibile da smascherare e può creare in laboratorio dei super-atleti che però saranno esposti a rischi elevatissimi come l’immunodeficienza, tumori, disfunzioni metaboliche e alterazioni di organi vitali.

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