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Brasile, l’assalto a Planalto ha devastato un capolavoro dell’architettura

Brasile, l’assalto a Planalto ha devastato un capolavoro dell’architettura
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Lo scenario dell’assalto alla Capitol Hill del Brasile, a opera dei sostenitori di Jair Bolsonaro, è il Palácio do Planalto, realizzato tra il 1958 e il 1960 dall’architetto premio Pritzker Oscar Niemeyer.

Planalto, sede del potere esecutivo della Presidenza della Repubblica del Brasile, assieme alla sede del Tribunale Supremo Federale e al Palazzo del Congresso Nazionale, compongono la Praça dos Três Poderes di Brasilia, città pianificata e costruita tra il 1956 ed il 1960 dall’urbanista Lúcio Costa (portata a termine con la direzione di Niemeyer) che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità.

In queste ore, per mezzo delle numerose testimonianze video riversate in rete e trasmesse dalle televisioni, il mondo ha assistito alla devastazione di un capolavoro dell’architettura moderna e molti, forse per la prima volta (e nelle peggiori circostanze), hanno provato stupore nel riconoscere le qualità spaziali del Palazzo della Presidenza. Le immagini divulgate suscitano allo stesso tempo sdegno, per la violenza insensata e brutale, e meraviglia per la solennità dell’architettura e della scala monumentale di Planalto.

La straordinaria rampa di accesso, irrompente e vertiginosa che conduce alla sala interna attraverso una sequenza spaziale sorprendente, è stata percorsa da vandali armati di mazze e spranghe usate per distruggere le ampie vetrate dei prospetti del volume orizzontale segnati dai portici leggeri e luminosi. Il Palazzo, con le sue file di colonne rivestite in marmo sui due fronti, imponente e allo stesso tempo flessuose come vele tese al limite, che sostengono e ancorano la copertura – sottile come un guscio – e la soletta inferiore. E’ un prodigio che scardina le certezze della statica sfidando la forza di gravità.

L’architetto centenario Niemeyer, lirico inventore di forme libere (complice la plasticità e la versatilità del cemento armato), collaborò per diverso tempo con il maestro del Movimento Moderno Le Corbusier contribuendo, con le sue opere, ad ampliare e amplificare il linguaggio dell’architettura moderna. Quando nel 1958 l’architetto di Rio de Janeiro partecipò alla costruzione degli edifici della nuova capitale Brasilia, con il suo disegno elegante e rigoroso pensò di rappresentare e prefigurare il futuro moderno e riformista del Brasile. Il belluino assalto al palazzo Planalto tradisce quelle certezze trascinando il Paese, d’un balzo, indietro nel tempo.

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