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Brasile, Bolsonaro vola negli Stati Uniti a due giorni dalla fine del mandato: diserterà il passaggio di consegne con Lula

Dalla residenza presidenziale Palácio da Alvorada, Bolsonaro è stato trasferito in auto alla base dell’aeronautica militare dove è decollato su uno degli aerei presidenziali. I media locali, ai quali la Presidenza non ha voluto fornire motivazioni sul viaggio, sostengono che la sua permanenza negli States potrebbe durare un mese
Brasile, Bolsonaro vola negli Stati Uniti a due giorni dalla fine del mandato: diserterà il passaggio di consegne con Lula
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Jair Bolsonaro ha deciso di non voler assistere alla propria caduta. Dopo essere stato per quattro anni il presidente del Brasile e aver chiesto ai cittadini una conferma alla guida del Paese, perdendo però alle ultime elezioni, il capo di Stato brasiliano ha lasciato il Paese a 48 ore dalla fine del proprio mandato. Non sarà presente, quindi, al passaggio di consegne con Luiz Inácio Lula da Silva che dal 1 gennaio diventerà il nuovo presidente dello Stato sudamericano.

Dalla residenza presidenziale Palácio da Alvorada, Bolsonaro è stato trasferito in auto alla base dell’aeronautica militare dove è decollato su uno degli aerei presidenziali, hanno riferito i media locali, diretto negli Stati Uniti. Alcuni suoi assistenti, si legge su alcuni giornali brasiliani, sono stati autorizzati ad accompagnarlo in Florida, un’autorizzazione valida per l’intero mese di gennaio. Non un viaggio breve, quindi, ma una permanenza che potrebbe durare settimane. Non è chiaro quali siano le motivazioni dietro la decisione del leader della destra brasiliana e la Presidenza si è rifiutata di fornire ulteriori spiegazioni dopo le richieste dei reporter locali. Ciò che è certo è che, dalla sua sconfitta elettorale a fine di ottobre, sono diventate molto rare le apparizioni pubbliche di Bolsonaro che proprio oggi ha salutato i suoi follower con un videomessaggio.

Si conclude così un mandato caratterizzato da numerose critiche, in special modo per la gestione della pandemia di coronavirus nel Paese, le accuse di uso mirato e consapevole della disinformazione e per l’atteggiamento di Brasilia nei confronti degli indigeni dell’Amazzonia. Scelte che sono costate a Bolsonaro anche indagini a diversi livelli. Nel dicembre 2021 la Corte suprema federale ha aperto un’inchiesta nei suoi confronti per aver affermato che il vaccino contro il Covid favorisce la diffusione dell’Aids e per presunti collegamenti tra lui e un gruppo d’odio che diffondeva fake news sui vaccini e si mostrava favorevole a un colpo di Stato militare in Brasile. Pochi mesi prima, la Commissione d’inchiesta del Congresso brasiliano aveva chiesto che venisse giudicato per “crimini contro l’umanità” nell’ambito della gestione della pandemia. Infine, appena 15 giorni fa, Bolsonaro e il suo candidato a vice, il generale Walter Souza Braga Netto, hanno scoperto di essere indagati per abuso di potere economico per avere, nei mesi precedenti alle elezioni, anticipato l’aumento del sussidio Ausilio Brasile e altri aiuti alle famiglie più indigenti come il bonus gas. Decisioni che sono state considerate un tentativo di influenzare il voto delle ultime Presidenziali.

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