Tensione in commissione alla Camera sull’ipotesi, avanzata dal viceministro il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, di portare in manovra misure sui reati fiscali. La caccia alle risorse, col reddito di cittadinanza sempre nel mirino, e i tempi strettissimi di esame complicano la partita della manovra. Con le opposizioni, per di più, sul piede di guerra per la proposta di moratoria su alcuni reati fiscali spuntata fuori sacco dal ministero della Giustizia.

Sisto ha parlato della possibilità che tra i condoni già in manovra venga inserita anche la previsione per cui chi salda il conto con il fisco possa vedere estinti i “reati formali” come l’omessa dichiarazione. Il tutto pagando una sanzione e senza che vi sia la possibilità di includere le frodi. Un’ipotesi che – nella sostanza e nei modi – fa però andare su tutte le furie l’opposizione che in commissione Bilancio alla Camera va all’attacco: “Il governo vuole un colpo di spugna sui reati tributari? Chiariscano“, dicono dal Movimento 5 Stelle.

Il sottosegretario all’Economia Federico Freni prova quindi a metterci una pezza, invitando a discutere dei “testi depositati” piuttosto che delle dichiarazioni. “Sisto è un viceministro – replica il Dem Ubaldo Pagano – e se quello che dice vale zero allora valgono zero anche gli accordi fatti finora in commissione“. Durante la concitata giornata si susseguono varie riunioni a margine della commissione. E la maggioranza, dopo aver asciugato i propri, propone all’opposizione di ridurre ulteriormente i complessivi emendamenti a 200 super-segnalati. M5s e Terzo Polo indicano i propri mentre Pd e Avs fanno sapere di voler prima avere le risposte del governo sui temi centrali della legge di bilancio rifiutandosi di spalmare il tesoretto del Parlamento (400 milioni, dei quali 150 sarebbero stati offerti alle opposizioni) su tante micro-misure.

Una situazione che, in tarda serata, ha convinto la stessa presidente del Consiglio a convocare per venerdì un nuovo vertice di maggioranza. La premier ha sottolineato la necessità che il Parlamento “si muova con rapidità pur nel rispetto delle sue prerogative che io ho sempre difeso”. Tempi che, però, sono legati a filo doppio con quelli del governo impegnato a mettere a punto 6-7 emendamenti che dovrebbero arrivare in commissione domani sera e sciogliere gli ultimi nodi. Tra questi anche quello del superbonus con la proroga per la presentazione della Cilas, che alla fine dovrebbe entrare in manovra. Sembra – poi – destinata a scendere a 30 euro la soglia oltre la quale scatta la multa se si rifiuta di far utilizzare ai clienti il Pos.

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