Altri guai per Eva Kaili: la Procura Ue chiede la revoca dell’immunità per sospetta frode al bilancio

Sulla base di un rapporto investigativo dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode, è stata chiesta la stessa misura per l'ex vice presidente del Parlamento europeo (già in carcere per il Qatargate) e per europarlamentare greca Maria Spyraki

Altri guai per Eva Kaili: il capo della Procura europea, Laura Kövesi, ha chiesto la revoca dell’immunità dell’ex vice presidente del Parlamento europeo, già in carcere per lo scandalo delle mazzette del Qatar in Unione europea. Il caso per cui si chiede la revoca dell’immunità riguarda però tutt’altra storia: la retribuzione degli assistenti parlamentari.

“Sulla base di un rapporto investigativo ricevuto dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) – si legge nella nota della Procura europea – si sospetta una frode a danno del bilancio dell’Ue, in relazione alla gestione dell’indennità parlamentare, e in particolare per quanto riguarda la retribuzione degli assistenti parlamentari accreditati”. Oltre a Kaili, la revoca dell’immunità è stata richiesta anche nei confronti dell’europarlamentare greca Maria Spyraki, iscritta al gruppo del Ppe, che al momento non risulta coinvolta nell’inchiesta Qatargate. Lo scandalo non viene mai menzionato nella nota diffusa dalla Procura europea, che conclude: “In conformità con la legge nazionale applicabile, Kaili e Spyraki hanno diritto alla presunzione di innocenza”.