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Mazzette dal Qatar, la vicepresidente del Parlamento Ue arrestata in flagranza: “Sacchi di banconote in casa”. Fermato anche il padre

Eva Kaili è stata arrestata dopo la perquisizioni nella sua abitazione perché l’immunità decade in caso di flagranza di reato: è coinvolta nell'inchiesta sulla corruzione nel cuore delle istituzione europee. Il padre è stato arrestato mentre cercava di scappare con una valigia piena di banconote. Anche il compagno, Francesco Giorgi, è tra i 4 fermati italiani
Mazzette dal Qatar, la vicepresidente del Parlamento Ue arrestata in flagranza: “Sacchi di banconote in casa”. Fermato anche il padre
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“Sacchi di banconote” sono stati trovati nel corso delle perquisizioni della polizia giudiziaria nella casa della vice presidente dell’Eurocamera Eva Kaili, che quindi è stata arrestata. Lo riporta il quotidiano belga L’Echo. Kaili è stata arrestata nonostante l’immunità parlamentare, perché il regolamento interno del Parlamento europeo prevede che l’immunità decade in caso di flagranza di reato. Gli inquirenti hanno arrestato anche il padre della vicepresidente greca, perché durante la perquisizione lo hanno trovato con una valigia piena di banconote in procinto di scappare.

Kaili è coinvolta nell’inchiesta in corso a Bruxelles per corruzione e riciclaggio di denaro: una maxi indagine che ha terremotato al cuore le istituzioni europee e segnatamente il partito Socialista. Gli inquirenti belgi indagano su mazzette e regali dal Qatar per influenzare le decisioni del Parlamento europeo e in particolare per difendere la reputazione dei campionati mondiali di calcio. Ieri sono stati fermati quattro italiani: l’ex eurodeputato del Pd e di Articolo 1 Antonio Panzeri e il sindacalista Luca Visentini, ex dirigente della Uil in Friuli Venezia Giulia che da poche settimane è a capo della Ituc. Gli altri due fermati sono Niccolò Figà-Talamanca, segretario generale della ong No Peace Without Justice, e Francesco Giorgi, ex assistente parlamentare di Panzeri nonché compagno proprio della vicepresidente Kaili. A Bergamo sono state arrestate anche la moglie e la figlia di Panzeri: Maria Colleoni, di 67 anni, e Silvia Panzeri, di 38.

“Le indagini – scriveva sempre ieri in una nota la Procura di Bruxelles – hanno consentito agli investigatori di mettere le mani su 600mila euro in contanti. Sono state sequestrate attrezzature informatiche e telefoni cellulari, che saranno saranno analizzati nell’ambito dell’indagine. Questa operazione riguarda in particolare gli assistenti parlamentari che lavorano nel Parlamento europeo”. Cinquecentomila euro in contanti sequestrati sono stati trovati nell’abitazione di Panzeri. L’ammontare complessivo della cifra sequestrata a casa di Eva Kaili, scrive invece il quotidiano belga L’Echo, non è ancora noto.

L’ufficio della Procura a Bruxelles ha detto che verrà deciso domenica se le persone fermate nell’ambito dell’inchiesta rimarranno detenute o verranno rilasciate. Il gruppo S&D “chiederà un nuovo punto all’ordine del giorno della prossima conferenza dei presidenti del Parlamento europeo, sulla base dell’art. 21 del regolamento interno. Date le indagini, Eva Kaili dovrebbe essere sostituita come vicepresidente del Parlamento europeo per proteggere la rispettabilità dell’istituzione e la fiducia dei cittadini”, annuncia su Twitter la presidente del gruppo dei Socialisti e democratici, Iratxe Garcia Perez. Il presidente della delegazione della Spd tedesca al Parlamento Europeo, Jens Geier, ha chiesto che Kaili si dimetta immediatamente dalla carica di vicepresidente: “Naturalmente non può più rappresentare il Parlamento – ha detto Geier alla Dpa – non può andare avanti così ancora un altro giorno”. Kaili è già stata sospesa dal gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento Ue ed è stata espulsa dal Pasok, il suo partito in Grecia.

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