Le conseguenze spesso negative dei cambiamenti climatici sono oramai all’ordine del giorno ma, a volte, hanno esiti inaspettati. Ad esempio, l’aumento delle temperature e la deforestazione stanno spingendo anche i primati a adattarsi a condizioni di vita differenti da quelle originarie. Infatti alcune specie di scimmie e lemuri, che vivono da secoli sugli alberi, a causa dell’aumento delle temperature trascorrono sempre più tempo sul suolo della foresta in cerca di ombra e acqua. Quella che può sembrare una semplice notizia in realtà ha risvolti più seri secondo gli scienziati, che affermano che il passaggio a stili di vita differenti è un segno preoccupante, sinonimo del fatto che i primati stanno lottando per sopravvivere nei loro stessi habitat naturali, ormai danneggiati dall’attività umana e dai cambiamenti climatici.

Il dato è figlio di uno studio basato su oltre 150.000 ore di osservazioni di quasi cinquanta specie di primati che vivono sugli alberi in siti localizzati tra il Madagascar e le Americhe. Alcuni di questi animali, tra cui le scimmie urlatrici (genere Alouatta, l’animale più rumoroso al mondo) e i lemuri bambù (genere Hapalemur), trascorrono più tempo a terra rispetto a quanto facessero in passato, adattando il loro abituale comportamento ad un habitat in continuo cambiamento. Spesso sono costretti a terra per cercare riparo e nutrienti e per riprendersi dall’aumento delle alte temperature di una foresta più spoglia rispetto al passato. Agli effetti globali dei cambiamenti climatici in molti paesi tropicali, si aggiungono quindi i danni diretti dell’uomo che disbosca da decenni creando dei vuoti nella foresta dove inevitabilmente aumentano anche le temperature.

I lemuri di bambù di solito vivono sugli alberi, ma nel sud del Madagascar escono dalla foresta e pascolano l’erba, un po’ come dei piccoli ruminanti. Queste specie sono sicuramente più “flessibili” e potrebbero essere in grado di adattare parzialmente i loro stili di vita in caso di necessità, quanto meno a breve termine. Ma non tutti i primati arboricoli possono adattarsi così velocemente per tenere il passo con la deforestazione e il cambiamento climatico! Probabile quindi che a lungo termine alcuni animali possano adeguarsi con difficoltà o non riuscire proprio a farlo al di fuori del loro habitat. Senza dimenticare che il passaggio da uno stile di vita arboricolo a quello terrestre (già avvenuto in passato nell’evoluzione dei primati) può rappresentare una seria minaccia alla loro stessa sopravvivenza. Perché, se da un lato aumento di temperature e deforestazione li spingono a scendere dagli alberi, dall’altro a terra sono maggiormente esposti a fattori di rischio quali mancanza di cibo e predatori come l’uomo.

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