Mentre l’inverno si fa più duro il colosso russo Gazprom minaccia di ridurre da lunedì prossimo i flussi di gas attraverso l’Ucraina, ultima rotta del gas russo verso l’Europa. L’annuncio giunge in risposta al fatto che Kiev starebbe trattenendo per sè parte del metano destinato alla Moldavia. “Dalle 10 del 28 novembre Gazprom inizierà a ridurre la fornitura di gas al gis (stazione di compressione, ndr) di Sudzha per il transito attraverso l’Ucraina per un quantitativo pari a quello giornalmente non consegnato”, afferma Gazprom sul suo canale Telegram, accusando Kiev di essersi impossessata sinore di 52,5 milioni di metri cubi di gas. Ogni giorno transitano attraverso l’Ucraina circa 42 milioni di metri cubi di gas russo. La notizia ha provocato un rialzo dei prezzi sul mercato di Amsterdam dove il gas viene ora scambiato a 119 euro al megawattora (+ 3%).

I flussi di gas russo verso i paesi europei sono fortemente ridotto già da mesi, principalmente per decisione del Cremlino. All’hub del Tarvisio da tempo non arriva quasi più gas mentre lavorano al massimo della loro capacità i gasdotti che trasportano gas dall’Algeria (Transmed) e dall’Azerbaijan (Tap). In questo momento gli impianti di stoccaggio di Italia e altri paesi europei sono pieni e vi è abbondanza di carichi di gas liquefatto (gnl) trasportato via nave. Per l’inverno 2023 non sembrano al momento prospettarsi gravi criticità, se si esclude l’aggravio della spesa energetica per famiglie e aziende. Come sottolineato da ultimo dalla Commissione Ue, i veri problemi, qualora la guerra in Ucraina dovesse proseguire, si presenteranno l’anno prossimo.

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