Il nuovo proprietario di Twitter Elon Musk evoca lo spettro di una bancarotta per la società “Non è fuori questione”, ha detto il miliardario ai dipendenti. “Senza significativi ricavi da abbonamento, c’è una buona possibilità che Twitter non sopravviva al rallentamento economico. Abbiamo bisogno di almeno la metà dei nostri ricavi da abbonamenti”, aggiunge Musk. La possibilità ventilata di una bancarotta arriva con il proseguire della fuga dei manager fra i quali i responsabili della sicurezza e della privacy.

Musk ha rilevato Twitter lo scorso 28 ottobre pagando 44 miliardi di dollari. Secondo alcune valutazioni oggi la società ne varrebbe meno di 10. Il primo atto di Musk è stato quello di licenziare tutta la prima linea del management e poi la metà dei 7.500 dipendenti, salvo poi richiamarne alcuni in servizio 48 ore dopo. Il patron di Tesla ha anche deciso di revocare lo smart working. In questo clima prosegue l’esodo di figure di primo piano della società. Lea Kissner, responsabile della sicurezza, ha annunciato ieri la sua uscita dalla piattaforma. A lasciare sono anche Damien Kieran, responsabile della privacy, e Marianne Fogarty, manager per la compliance.

Nel frattempo la società ha per ora sospeso il lancio di Twitter Blue, una sorta di servizio premium che dietro al pagamento di 8 dollari al mese avrebbe dovuto assicurare la verifica dell’account e una maggiore visibilità dei contenuti pubblicati. La decisione è arrivata dopo che numerosi profili finti si sono accreditati come autentici usando questo sistema e approfittando dei controlli di verifica estremamente blandi. Particolarmente eclatante il caso dell’azienda farmaceutica Eli Lilly. Un account apparentemente autentico ma in realtà fasullo ha pubblicato un tweet in cui annunciava che avrebbe offerto gratuitamente l’insulina per la cura del diabete. L’azienda è stata costretta a smentire la notizia dal suo profilo autentico. Apparso anche un’account parodia del produttore di armi Lockheed Martin, ma dotato di “spunta blu” di autenticità, che ha annunciato lo stop alla vendita di armi all’Arabia Saudita. Entrambe le vicende hanno avuto ripercussioni in borsa sui titoli delle società.

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