La Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta sul crollo avvenuto poco prima delle 22 di martedì nel complesso universitario di Sa Duchessa. Solo l’ora tarda ha impedito che all’interno fossero presenti ancora delle persone. L’ipotesi di reato su cui al momento indaga la magistratura del capoluogo è crollo colposo di edificio per ora a carico di ignoti. Il pm Giangiacomo Pilia ha delegato una serie verifiche in atto ed eventualmente iscrivere il fascicolo anche per disastro colposo. Nel frattempo è scattato il sequestro di tutto il polo umanistico tra via Is Mirrionis e via Trentino. I sigilli sono stati apposti, su incarico della Procura, dalla Squadra mobile di Cagliari in collaborazione con la sezione di Pg della Asl e i vigili del fuoco.

A loro il pm ha delegato le indagini e i primi accertamenti per verificare la tenuta strutturale dell’intero blocco. L’obiettivo è scongiurare altri possibili crolli nelle parti rimaste intatte. L’edificio crollato risale alla metà degli anni ’50 ed è stato concluso nel decennio successivo a cura del Genio civile con una struttura mista in muratura portante e di elementi in cemento armato. Il crollo ha riguardato l’ex aula magna di Geologia, che ospitava da qualche tempo i corsi di Lingue. Gli studenti che prima hanno manifestato davanti alla sede del Rettorato, a Castello, poi hanno marciato in corteo sino a Magistero, nella parte più moderna del polo e occupato l’aula magna Capitini, hanno chiesto un incontro con il rettore. “Non può essere considerato un fulmine a ciel sereno – afferma Davide Piacenza dell’associazione CercasiDsu – da anni studiamo in edifici vecchi e maltenuti, è impensabile pensare di andare a lezione e rischiare la vita”. E sui social girano vecchie foto che rivelano spaccature e crepe nel pavimento e nei muri dell’aula collassata.

L’ultima manutenzione ordinaria, come ha detto il rettore Francesco Mola, subito accorso sul posto martedì notte, era stata effettuata tre o quattro anni fa. “Non c’è stata nessuna avvisaglia, nessuna crepa o un rumore che potesse far pensare a un simile cedimento. Per fortuna è accaduto in un orario in cui l’aula era vuota. Ora dobbiamo capire le cause”, ha detto incontrando i giornalisti davanti alla struttura crollata. “Non è interessato l’intero edificio, ma solo questa parte aggiunta – ha chiarito – Abbiamo sospeso le lezioni di queste facoltà per tutta la settimana e dalla prossima riprenderemo in Dad. I controlli? Vengono sempre fatti, 320mila metri quadri di patrimonio sono difficili da gestire, periodicamente vengono fatti tutte le verifiche dei soffitti, la manutenzione ordinaria e straordinaria. Le responsabilità? Siamo tutti responsabili – ha concluso Mola – noi lavoriamo per far crescere i nostri studenti, non certo per fargli cadere le pareti addosso”.

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