Un quarto dei lavoratori in smart working passa dalle 3 alle 4 ore della sua giornata professionale impegnato in chiamate online. Da quando, oltre due anni fa, molte attività hanno dovuto adattarsi a nuove modalità di lavoro agile, le riunioni online sono diventate una presenza costante per il 95% di chi svolge le proprie mansioni da casa. Per questo motivo Passport Photo Online ha sondato l’opinione di 1.020 lavoratori a proposito delle loro esperienze con riunioni e chiamate online nel 2022. Il report derivato dallo studio dipinge un quadro di disagio professionale verso le cosiddette “call”.

Un forte elemento di fastidio, indicato dal 69% dei lavoratori, è l’incapacità del proprio capo nel gestire le riunioni virtuali. A questo si aggiunge il problema della tenuta della connessione e della qualità dell’audio che costringe chi partecipa alle chiamate a uno sforzo di concentrazione frustrante e inutile. Questo contribuisce alla fatica da riunione virtuale: quasi 9 lavoratori su 10 (88%) hanno sperimentato, almeno una volta da quando si è passati al lavoro da remoto, i sintomi di tale disagio. Questa stanchezza porta a esaurimento, distaccamento dalla realtà, e bassa produttività.

Secondo il 77% dei soggetti intervistati, inoltre, la facilità nell’organizzare e convocare i meeting virtuali provoca un eccesso di chiamate, anche per chi è marginalmente interessato a ciò di cui si discute. Il lavoratore da remoto medio trascorre 1-2 ore al giorno nelle riunioni virtuali: stiamo parlando del 37% dei partecipanti allo studio. Per loro questo si traduce in 260-520 ore (10,8-21,6 giorni) all’anno.

I soggetti interpellati ritengono che le aziende possano migliorare questa situazione, anche semplicemente andando a ridurre il numero di riunioni online. Il primo passo potrebbe essere quello di introdurre un giorno a settimana senza chiamate. L’indagine ha scoperto che il 76% dei lavoratori è d’accordo o molto d’accordo nell’affermare che ci dovrebbe essere una giornata a settimana che non preveda riunioni. Non solo darebbe alle persone del tempo in più da dedicare alle proprie attività quotidiane ma ridurrebbe anche lo stress e aumenterebbe la produttività.

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