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Morto Roberto Gancia, protagonista della Milano da bere e (da godere). Con lui se ne va un pezzo di storia dell’imprenditoria piemontese rinomata in tutto il mondo

Matrimonio da favola con Buxi von Elbel, di origine austriaca, che sembrava essere la copia di Romy Scnineder. Best man in tight e orchidea all’occhiello fu Gunther Sachs. Lui le regalò la villa più bella del reame sulla collina di Suvretta a Sankt Moritz. Gianni Agnelli era loro vicino di casa. Per la precisione l’Avvocato abitava sotto e lo status di aver qualcuno sopra di lui non gli si addiceva, cercò di comprare la villa

di Januaria Piromallo

Erede di una delle più importanti e antiche case vinicole con sede a Canelli, in Piemonte, fondata nel 1850 e famosa in tutto il mondo per il vino spumante.
Bello e playboy, esuberante e gentiluomo. Roberto Gancia non si è fatto mancare nulla nella sua lunga vita. Durante gli anni di piombo le Brigate Rosse rapirono Vittorio Vallerino Gancia, suo cugino. Il sequestro si concluse il giorno dopo drammaticamente e nello scontro a fuoco morirono un carabiniere, una terrorista e altri due carabinieri rimasero gravemente feriti. L’ostaggio ne uscì miracolosamente incolume. Roberto, pur rimanendo un azionista, forte delle sue relazioni internazionali, spostò il suo core business all’estero.

Intanto intrecciò relazioni sentimentali e “movimentate” prima con Rossanna Schiaffino (fu lui a presentarla a Giorgio Falck) e poi con Marina Ripa di Meana.
Matrimonio da favola con Buxi von Elbel, di origine austriaca, che sembrava essere la copia di Romy Scnineder. Best man in tight e orchidea all’occhiello fu Gunther Sachs. Lui le regalò la villa più bella del reame sulla collina di Suvretta a Sankt Moritz. Gianni Agnelli era loro vicino di casa. Per la precisione l’Avvocato abitava sotto e lo status di aver qualcuno sopra di lui non gli si addiceva, cercò di comprare la villa. Non era in vendita ma Roberto e l’Avvocato rimasero buoni amici.
Come in tutte le grandi famiglie si intrecciano gioie e dolori.

Un altro giallo fu la morte del figlio Lorenzo, 22 anni, nel gennaio 1987. Alessandro, l’altro figlio, sposerà invece Delphine Arnault, figlia di Bernard, il gigante del lusso griffato Louis Vuitton. Invitate le teste coronate di mezza Europa mentre le cronache mondane titolavano matrimonio anche di palati, le bollicine italiane sposano lo champagne francese. Alessandro e Delphine si erano conosciuti al battessimo della figlia di Carlo di Borbone alla Reggia di Caserta.
La bellissima casa milanese di Roberto in via San Damiano era il salotto della buona finanza, ci passavano Bettino Craxi e Francesco Micheli e tanti altri. Chi scrive fu fotografata nei saloni, tutto specchi e lampadari di cristallo, da un giovane e talentuoso Giovanni Gastel nei tableaux vivants per la collezione della stilista Chiara Boni.

Roberto ebbe anche una storia con la contessa Lu Ann de Lesseps che diventerà la regina del reality show con “The Real Housewives of NewYork”, tredici stagioni. Roberto si era trasferito a Gstaad, sempre protagonista di una dolce vita ad alta quota con l’altra icona, Brigitta Notz, suo marito Peter fu testimone di nozze di Gunther Sachs con Brigitte Bardot.
Poi una lenta malattia lo allontana dal mondo. Alessandro mi chiede di raccogliere le sue testimonianze di un jet set quando lo era per davvero e che adesso non esiste più. Dovevo aiutarlo a scrivere le sue memorie, a trovare una luce nel buio della sua mente. Non c’è stato il tempo. L’ho visto l’ultima volta poco tempo fa con Brigitta Noizt davanti a una tazza di tè e una tarte tatin. Alessandro era il suo bastone, il suo sostegno. E’ così è stato fin all’ultimo. Questa è la mia cerimonia dell’addio. Ciao Roberto, buon cammino

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