E arrivarono le elezioni. Naturalmente anticipate. Fantozzi che sentiva molto quel suo diritto-dovere di cittadino partecipò come sempre nell’incertezza, nell’indecisione e nella paura di sbagliare, ancora una volta. Si mise allora a leggere di tutto, dall’estrema destra all’estrema sinistra… Poi si dette malato e si chiuse in casa nella stanza della televisione…

A differenza del protagonista del “Fantozzi subisce ancora” girato da Neri Parenti ed uscito nelle sale nel 1983, non ho paura di sbagliare ancora una volta. E non ho alcuna indecisione. Né incertezza. Tantomeno paura di sbagliare. Non ho avuto bisogno di darmi malato per rimanere a casa a vedere ogni sorta di programma politico, in tv. Ho ascoltato quel che ho potuto. In compenso mi sono regolarmente informato su quel, tantissimo, che si diceva e quel pochissimo che si faceva. Soprattutto, ho letto e riletto i programmi. Tutti. Soffermandomi sui temi che più mi interessano. Su quelli nei quali “mi muovo” per questioni professionali. Insomma, cultura e istruzione. Più specificatamente, scuola e Università.

“Rilanciare la scuola, l’università e la ricerca”, sostiene Fratelli d’Italia. “Conoscere è potere: istruzione, cultura e socializzazione” assicura il Pd. “Per la formazione: perché scuola, università e ricerca sono le fondamenta della nostra società”, promette il Movimento. L’Istruzione per la Lega? “Scoprire e valorizzare i talenti e le ‘vocazioni’ per non lasciare nessuno indietro”. Scuola, università e ricerca per Azione-Italia Viva? “Dobbiamo recuperare efficacia e offrire ai giovani concrete prospettive di crescita culturale e professionale”. Non mi ha colpito nulla di quel che ho letto, lo confesso. In compenso ho avuto la possibilità di verificare alcune questioni. Ad esempio che per FdI l’istruzione viene dopo un “Largo ai giovani” che più che un reale obiettivo sembra un slogan abusato. Oppure che per il Pd “Lavoro, pensioni e diseguaglianze” precedono la “Conoscenza”. Ancora, che per il Movimento la Formazione abbia una rilevanza minore rispetto al rispetto dei diritti civili. Ancora, che per Forza Italia i Giovani siano determinati. Più della Scuola. Notazioni irrilevanti le mie? Può darsi. Anche se forse un qualche indizio lo offrono. Sulle reali priorità dei diversi partiti.

Lo ribadisco: non c’è stata una sola proposta che mi abbia fatto vacillare. D’altra parte quale avrebbe potuto farlo? “Rimettere il merito al centro del sistema scolastico e universitario, per alunni e corpo docente” oppure il “Contrasto alla dispersione scolastica”, magari l’“Intervento straordinario sull’edilizia scolastica, per scuole sicure?” come sostiene che farà FdI? Avrebbe dovuto provocarmi incertezza la proposta del Pd, ma anche del M5s, di “rimettere al centro la scuola e restituire al mestiere dell’insegnante la dignità e centralità che merita, garantendo una formazione adeguata e continua e allineando, entro i prossimi cinque anni, gli stipendi alla media europea”? Mi avrebbero dovuto colpire “gli interventi fondamentali” promessi dalla Lega? In particolare quelli che prevedono il “conciliare inclusione e valutazione studenti” e “superare il precariato”? Sarei dovuto rimanere spiazzato dall’idea di Azione-Italia Viva di reintrodurre il Sistema Nazionale di valutazione?

In molti casi le proposte per le elezioni del 25 settembre sono le stesse avanzate per la tornata elettorale precedente. E anche per quelle ancora precedenti. A parte FdI, i partiti che propongono ora sono quegli stessi che pur avendo governato, insieme tra loro oppure separatamente, nell’ultimo quarto di secolo almeno, non hanno fatto nulla perché qualcosa venisse realizzato. Possibile che le occasioni che devono essere offerte alle forze politiche siano infinite? Possibile che “la volta buona” sia sempre la prossima?

Mi piacerebbe avere una qualche fiducia in quel che assicurano faranno per la scuola Letta e Meloni, Conte e Salvini, Berlusconi e Calenda&Renzi. Sfortunatamente ho l’abitudine di valutare il lavoro svolto, oltre che i risultati. Per questo non gli credo. Non credo alle loro promesse. Di più. Temo che la loro classe dirigente sia generalmente incapace di proporre soluzioni convincenti agli annosi problemi della scuola. Se non altro perché non ne ha alcuna esperienza diretta.

Naturalmente andrò a votare. Per senso civico, ovviamente. Ma nessuno potrà contare sulla mia preferenza. Consegnerò scheda bianca. Con la speranza di sbagliarmi e di essere smentito dalle azioni.

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