Il gas ha riaperto in calo sulla piazza di Amsterdam, dopo il picco fatto registrare ieri quando, in seguito alla decisione di Mosca di bloccare le forniture attraverso il Nord Stream 1, il prezzo è schizzato a quasi 290 euro al MWh. Oggi, i contratti futures sul mese di ottobre cedono il 4,31% in apertura a 235,32 euro, dopo la chiusura di ieri in zona 245. E nel corso della giornata continuano a calare fino a quota 220.

Torna a crescere anche l’euro nello scambio con il dollaro, dopo che lunedì è stato toccato il valore più basso dal 2002. Oggi, nonostante la moneta europea non sia ancora tornata in parità con quella americana, si registra una risalita a dello 0,32% a 0,9961 dollari. Rispetto allo yen, invece, passa di mano a 140,3400 con una crescita dello 0.52%.

Continua a salire invece il prezzo del petrolio, dopo che l’Opec+, l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio allargata anche alla Russia, ha comunicato ieri un calo della produzione di 100mila barili al giorno proprio con l’intenzione di evitare un eccessivo ribasso del prezzo del greggio. Il barile con consegna a ottobre è scambiato a 88,89 dollari, con un aumento del 2,08%. Il Brent con consegna a novembre passa invece di mano a 95,07 dollari con un calo dello 0,70%.

Per quanto riguarda le borse europee, Milano cede lo 0,35% e Parigi lo 0,13%. Invariate Francoforte e Madrid, in lieve rialzo Londra (+0,16%).

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Stop a Nord Stream, il costo del gas schizza sul mercato di Amsterdam. L’Opec+ taglia le forniture di petrolio per far crescere i prezzi

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