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La Russia contro il possibile blocco Ue ai visti turistici: “Non lasceremo correre senza rispondere”

Una stretta sul rilascio dei visti, con la rottura degli accordi risalenti al 2007 tra Bruxelles e Mosca, sembra avere l'obiettivo di fare pressione sull'opinione pubblica, anche se potrebbe avere delle ripercussioni anche sul comparto turistico europeo
La Russia contro il possibile blocco Ue ai visti turistici: “Non lasceremo correre senza rispondere”
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Alla vigilia della decisione del Consiglio europeo dei ministri degli Esteri nel corso del quale potrebbe essere deciso, se non lo stop totale, almeno il blocco delle facilitazioni sul rilascio dei visti turistici ai cittadini russi, arriva l’avvertimento del Cremlino su possibili ritorsioni. Il portavoce Dmitry Peskov ha affermato che la Federazione “non lascerà senza risposta una possibile sospensione dei visti turistici ai suoi cittadini da parte dell’Ue”. La stretta, con la rottura degli accordi risalenti al 2007 tra Bruxelles e Mosca, sembra avere l’obiettivo di fare pressione sull’opinione pubblica del paese di Vladimir Putin, anche se potrebbe avere delle ripercussioni anche sul comparto turistico europeo.

Queste ritorsioni, almeno per il momento, non sembrano poter portare al blocco totale delle forniture di gas da parte della Russia, nonostante le limitazioni già in vigore. Peskov ha infatti dichiarato che la Federazione “è sempre pronta a onorare i suoi obblighi per le forniture di gas ai Paesi stranieri. Sono solo problemi tecnici derivanti dalle sanzioni imposte dai Paesi occidentali a impedire il pieno funzionamento del gasdotto Nord Stream 1“. Gazprom ha infatti annunciato che da domani chiuderà il gasdotto per tre giorni per provvedere a lavori di manutenzione dell’unità di pompaggio.

Intanto, le misure di “emergenza” annunciate dalla Commissione europea per affrontare la crisi dei prezzi nel mercato dell’energia vedranno la luce “entro le prossime settimane”, come comunicato da un portavoce della Commissione. “Non escludiamo che la proposta possa avvenire prima del Consiglio straordinario”, ha precisato sottolineando che “gli Stati membri hanno forti competenze in materia dunque bisogna sondare tutte le posizioni”. Per quanto riguarda invece le riforme strutturali del mercato dell’elettricità si andrà “all’inizio del prossimo anno”.

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