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Ultimo aggiornamento: 18:03 del 15 Agosto 2022

Turkmenistan, schiaffi e calci alla moglie in un salone di bellezza: le restrizioni del presidente mettono a rischio i diritti delle donne

La nuova stagione inaugurata dal capo dello Stato, eletto a marzo succedendo al padre Gurbanguly Berdimuhamedow, vieta alle donne di indossare abiti attillati, tingersi i capelli, utilizzare unghie o ciglia finte. Sono assolutamente vietati anche interventi di chirurgia estetica, in particolar modo al seno o alle labbra, oltre al microblading per le sopracciglia
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Prima si limita a rimproverare la moglie, poi però inizia a colpirla con schiaffi e calci fino a lasciarla a terra, davanti agli occhi scioccati delle altre donne presenti. Un video pubblicato per la prima volta il 3 agosto sul media indipendente turkmen.news potrebbe essere classificato come un episodio violento ma isolato. In verità è sintomo di un clima di repressione che si sta sempre più diffondendo in Turkmenistan dopo l’ascesa al potere del nuovo presidente Serdar Berdimuhamedov, deciso a portare avanti le sue politiche restrittive sulla cura del proprio aspetto fisico e anche sulla possibilità di guidare per le donne: un vero beauty ban che ricorda quelli in vigore nei regimi più conservatori e autoritari del mondo.

La nuova stagione inaugurata dal capo dello Stato, eletto a marzo succedendo al padre Gurbanguly Berdimuhamedow, vieta alle donne di indossare abiti attillati, tingersi i capelli, utilizzare unghie o ciglia finte. Sono assolutamente vietati anche interventi di chirurgia estetica, in particolar modo al seno o alle labbra, oltre al microblading per le sopracciglia. A queste restrizioni di tipo estetico si aggiungono quelle legate alla possibilità di movimento, con i conducenti maschi che non possono trasportare donne in auto che non facciano parte della famiglia, oltre al fatto che a tutte è vietato sedersi sul sedile del passeggero, esattamente come avviene nell’Afghanistan governato dai Taliban.

Restrizioni di questo tipo hanno stravolto la vita di numerose donne nel Paese: tra quelle che hanno addirittura perso il lavoro a causa di interventi estetici fatti in passato a quelle che, appunto, lavorano come estetiste e, a meno che non riescano a portare avanti la propria attività a suon di mazzette, sono costrette a lavorare in semi-clandestinità. Esattamente come nel caso del salone nel video che, riporta il media turkmeno, si trova nel distretto di Kyoshi vicino alla capitale Ashgabat.

Le conseguenze sono pattugliamenti della polizia e raid nei confronti di donne dall’aspetto non in linea con i nuovi dettami presidenziali, riportano fonti locali sentite dal media, oltre a blitz all’interno di locali pubblici. Le pene sono tutt’altro che leggere: si va dai 140 dollari di multa per chi viene trovata con trattamenti estetici non più concessi ai 2mila per coloro che vengono sorpresi a dare un passaggio a donne che non fanno parte del proprio nucleo familiare. Dopo le 20, inoltre, i conducenti non sono autorizzati a far salire a bordo passeggere, anche se si tratta di parenti.

Un clima che si è creato anche se non c’è mai stato un annuncio ufficiale sulle nuove restrizioni e che ha contribuito a creare situazioni come quella drammatica apparsa nel video citato, dove gli uomini si allineano, convintamente o meno, ai diktat dell’esecutivo e usano violenza contro le proprie mogli ‘colpevoli’ di curare il proprio aspetto fisico.

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