Rinvio del concerto dei Maneskin a Roma? Con questo virus che ha un indice di trasmissione tra 12 e 15 non c’è nessuna misura in grado di contenerlo a livello di popolazione. Se al concerto vanno 60mila giovani che poi si infettano, svilupperanno una malattia molto lieve e contribuiranno all’immunità. Il fatto che il virus circoli non è necessariamente negativo, perché supplisce al fatto che ci sono non vaccinati”. È il parere espresso dal virologo Andrea Crisanti nel corso della trasmissione “L’aria che tira” (La7) a proposito dell’appello di epidemiologi e medici di Roma affinché venga spostato l’atteso concerto dei Maneskin, ritenuto un potenziale focolaio di contagi.

Crisanti spiega: “C’è una fatica sociale ad accettare misure di restrizioni come quelle che abbiamo usato finora. E di questo bisogna tener conto quando si progettano nuove misure contro il virus. Riguardo all’evento dei Maneskin, di concerti ne abbiamo avuti già tanti e tuttora ci sono tantissime attività sociali. In realtà – ribadisce – quello che è importante è cambiare paradigma: bisogna proteggere i fragili con una serie di misure concertate e coerenti, cosa che non facciamo. È questa la vera sfida per avere una vita sociale normale e per non imporre misure di restrizione. Proteggendo i fragili, non avremo impatto né sulle terapie intensive, né sulla mortalità“.

Il virologo conclude: “Le mascherine funzionano benissimo e vanno usate dai fragili e da coloro che li accudiscono. Le mascherine proteggono, ma non a livello di popolazione. Una mascherina portata solo mezz’ora non serve a niente, perché a livello di trasmissione e di dinamica virale l’impatto è zero. Bisogna capirlo questo concetto, altrimenti si creano tutte queste contraddizioni nella comunicazione. La mascherina protegge benissimo chi la indossa bene e sempre“.

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