Chi si pente e torna indietro nei 5 stelle, chi invece segue Luigi Di Maio fuori dal Movimento. A tre giorni dalla scissione del ministro degli Esteri, continuano le trattative e gli avvicinamenti da una parte e dall’altra. A fare rumore è soprattutto l’uscita di Lucia Azzolina: “Annuncio il mio addio al M5S, entro nel gruppo di Luigi Di Maio”, ha fatto sapere l’ex ministra dell’Istruzione. Che ha voluto sottolineare come la sua scelta non sia collegabile al desiderio di essere rieletta: Evidentemente non è stato facile decidere e se guardassi alla convenienza personale non dovrei farlo, perché sono al primo mandato e ho anche restituito tutto. Però vivo da tanti mesi un enorme disagio. È come un fidanzato che speri che possa cambiare, ma non cambia. Anzi peggiora”.

L’ex ministra con Di Maio – L’ex inquilina del dicastero di viale Trastevere ha criticato la gestione del nuovo corso del Movimento: “Ho passato gli ultimi tre giorni a chiedere un cambiamento che non ci sarà. Ne ho avuto la conferma definitiva. Oggi mi chiedo cosa sia il Movimento 5 Stelle e non so rispondere. Il famoso nuovo corso, quello della maturità politica, non è mai iniziato. Non siamo né carne né pesce. Dov’è la maturità politica se si fanno le scelte solo sulla base dei sondaggi? Dov’è la cura delle parole se ogni giorno si leggono e si sentono solo tweet e interviste al veleno? Dov’è la collegialità? Io sono una persona leale ma qui non si vuole la lealtà, si pretende la devozione e la fede cieca“. L’ex ministra dell’Istruzione non risparmia critiche anche a Giuseppe Conte: “L’ho stimato come Presidente del Consiglio, oggi è ostaggio dei suoi vicepresidenti. In questi due giorni mi sarei aspettata un pò di autocritica e invece c’è chi ha festeggiato. Tutto questo fa molto male pensando agli elettori, ma a loro dico con sincerità che il Movimento 5 stelle non esiste più. Anzi, vedrete che presto cambierà anche il simbolo. Andrò con 60 colleghi che hanno creduto nel nuovo corso, quello della maturità politica. E lo realizzeranno altrove”.

La deputata che torna indietro – Nel gruppo parlamentare ci sono stati già due “pentimenti”. Dopo quello del senatore Emiliano Fenu, che si è redento nel cuore della notte subito dopo lo strappo, oggi è stato il turno della deputata Vita Martinciglio. Il gruppo Ipf a Montecitorio dunque rimane con gli stessi numeri: l’arrivo di Azzolina riequilibra l’addio di Martinciglio. Avvocata eletta nel 2018 nel collegio di Mazara del Vallo in Sicilia, Martinciglio è al primo mandato e fino a poche ore fa aveva partecipato alla nascita del nuovo gruppo “Insieme per il futuro”. Oggi ha comunicato il passo indietro ai colleghi, spiegando di aver “vissuto con sofferenza la decisione di lasciare il gruppo per fare parte di questo nuovo progetto. Alla fine il cuore ha avuto la meglio su tutto il resto”. All’agenzia Adnkronos, Martinciglio ha aggiunto: “Di Maio ha grandi capacità, a lui va la mia stima. Rispetto la sua figura e il suo progetto politico. Ipf sarà grande ma io ho deciso di tornare nell’unico posto dove, nonostante tutto, mi sento ancora a casa”. Decisivo, ha raccontato, è stato il colloquio con il leader del M5s Giuseppe Conte. “Ho visto Giuseppe e ho avuto anche altre interlocuzioni. A Conte ho detto quello che ho affermato poc’anzi. Auguro ai colleghi di Ipf il meglio: nutro ancora la speranza che un giorno le nostre strade si possano incontrare di nuovo”.

Lo scouting – Intanto procede però lo scouting dentro e fuori il Parlamento, e in particolare sui territori. Antonio De Santis, ex assessore della giunta Raggi e ad oggi capogruppo della Lista Virginia Raggi in Campidoglio, ha annunciato a Il Foglio la sua scelta di lasciare il M5s ed andare con il partito di Luigi Di Maio. “Da otto mesi”, ha dichiarato, “nessuno apre con gli eletti a Roma un tavolo politico” e poi “Di Maio ha il merito di aver portato il movimento oltre il 30%. E’ un leader politico vero…” e lamenta che Giuseppe Conte si è poco occupato della Capitale. Parlando dell’ex sindaca di Roma ha aggiunto: “È la prima persona che ho sentito e mi ha detto di fare ciò che ritenevo giusto”.

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