Ci sarà più tempo per immatricolare le nuove auto aquistate tramite gli ecobonus previsti dallo Stato. Una norma inserita nel decreto sulle semplificazioni fiscali proposta dal ministro Giorgetti, e approvata in consiglio dei ministri, permetterà infatti di estendere a 270 giorni (dai 180 previsti inizialmente) i termini per la conferma dell’operazione e per la comunicazione degli estremi dell’acquisto. Un punto, quello del poco tempo a disposizione per la finalizzazione, su cui erano stati sollevati parecchi dubbi sia politici che da parte degli addetti ai lavori: “Abbiamo dato seguito a un’esigenza sollevata da più parti”, ha spiegato Giorgetti.

Il provvedimento si è reso necessario a causa dello scenario internazionale di crisi dei chip e della difficoltà nel reperire materie prime e dunque realizzare prodotti finiti. A causa della “mancanza di semiconduttori e forniture”, ad esempio, Stellantis ha annunciato che lo stabilimento di Melfi sarà costretto a interrompere la produzione dalle 14 di venerdì 17 giugno a sabato 25 giugno. “L’attuale situazione oggettiva di carenza di alcune componenti ha reso necessario un provvedimento di urgenza per un termine generale più ampio. Una norma che non prevede nuove spese. Bene l’accoglimento da parte del governo”, ha chiarito il ministro dello Sviluppo Economico.

Dal punto di vista pratico, come detto, cambia l’orizzonte temporale in cui i sussidi dello stato possono essere sfruttati. I termini per la conferma dell’operazione e per la comunicazione del numero di targa del veicolo nuovo consegnato nonché del codice fiscale dell’impresa costruttrice o importatrice del veicolo, che decorrono dalla prenotazione dello stesso, sono fissati in 270 giorni: dunque la finalizzazione potrà avvenire in 9 mesi anziché in sei.

Tuttavia, intanto, i fondi destinati all’acquisto di vetture comprese nella fascia di emissioni da 61 a 135 g/km di anidride carbonica sono esauriti: sono serviti a finanziare l’acquisto di 85 mila nuove auto ibride e con motori termici a basso impatto ambientale. Rimangono invece la gran parte (circa 390 milioni di euro) di quelli destinati a veicoi elettrici ed ibridi plug-in.

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