Alle 5.20 di stamattina e dopo quasi 2 giorni di lavoro si è concluso il recupero dello speleologo cagliaritano di 30 anni che si era infortunato domenica pomeriggio all’interno della grotta S’Edera a Urzulei, in Ogliastra, a 180 metri di profondità. Ad attenderlo l’elicottero dell’elisoccorso di base ad Olbia con l’equipe medicalizzata per il trasporto all’ospedale Brotzu di Cagliari. L’uomo era in buone condizioni, ma con un arto immobilizzato a causa di una frattura.

Entrato nella cavità domenica mattina, insieme a un gruppo di speleologi, era scivolato riportando la frattura alla gamba, un problema che non gli ha più consentito di proseguire. L’intervento di salvataggio effettuato dal Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico è stato particolarmente difficile e ha visto impegnati 90 tecnici con varie specializzazioni: lo speleologo si trovava a una profondità di 180 metri e a 500 metri dall’ingresso, nella zona della grotta denominata Pozzo della Grande Marmitta.

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