Uno accusa l’altra di aver spaccato il centrodestra in alcuni comuni. L’altra replica consigliando all’alleato “prudenza“. E alla fine il botta e risposta a distanza tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni finisce in una mezza rissa. Alla vigilia del voto per le amministrative è alta la tensione nel centrodestra, la coalizione che si candida a governare il Paese nel 2023 ma che appare tutt’altro che coesa. Complice forse il delicato test dei referendum sulla giustizia – che ha deciso di promuovere in prima persona insieme ai radicali – è Matteo Salvini ad attaccare gli alleati di Fratelli d’Italia. Da mesi, ormai, il partito di Meloni è ormai stabilmente avanti nei sondaggi rispetto al Carroccio. L’ex ministro dell’Interno, dunque, accusa di Fdi di aver rotto la coalizione in alcune città. “Io lavoro per unire. In qualche comune Fratelli d’Italia ha scelto di dividere il centrodestra e andare da solo, mi auguro che siano errori di percorso, conto che nei prossimi mesi il centrodestra governi insieme”, ha detto Salvini lunedì sera, in collegamento con Quarta Repubblica su Rete4.

Meloni: “Da Salvini lettura distorta” – Tra le città più grandi chiamate al voto, Fdi si presenta con un candidato autonomo solo a Catanzaro e Parma. Anche per questo motivo Giorgia Meloni replica dura, definendo quella di Salvini come “una lettura un pò distorta“. Secondo la leader di Fdi “non si possono trattare le questioni così. In alcuni casi non siamo riusciti (ad aver un candidato di coalizione ndr) per ragioni che sono territoriali, o anche di rapporti. In alcune città non siamo riusciti a trovare una quadra, ma non mi pare per responsabilità di Fratelli d’Italia. Quindi, consiglio maggiore prudenza in queste dichiarazioni”. Meloni dice che “ci sono dei Comuni nei quali Fratelli d’Italia ha fatto una scelta diversa da Lega e Forza Italia, Comuni in cui la Lega ha fatto una scelta diversa e Comuni in cui Forza Italia ha fatto una scelta diversa. Adesso che la responsabilità sia solo nostra…”. Poi punta il dito contro gli alleati, citando le città dove la coalizione è stata spaccata dai berlusconiani e dagli uomini di Salvini: “Allora qualcuno mi dica di Forza Italia a Verona o della Lega a Messina, perché lì io sto sostenendo un candidato di Forza Italia e loro hanno fatto un’altra scelta con Cateno De Luca”. Insomma: se il centrodestra non è compatto in tutte le principali realtà non è solo colpa di Fdi.

“A Parma Fdi ci impedisce di vincere al primo turno” – Salvini, però, insiste. E controreplica a Meloni: “Sto lavorando a una coalizione di centrodestra più coesa di quanto non lo sia oggi. Alle elezioni amministrative in mille comuni, in qualche realtà purtroppo il centrodestra è diviso, ed è un errore. Non do colpe”. Poi però accusa direttamente Fdi di mettere a rischio la vittoria della coalizione in una delle più importanti città al voto: “Faccio l’esempio di Parma, un centrodestra compatto probabilmente avrebbe vinto anche al primo turno, la scelta di FdI di correre da sola anche contro il centrodestra probabilmente ci impedisce di vincere al primo turno, ma non sono qua a fare processi”. Nella città ducale il Carroccio, insieme a Forza Italia, appoggia Pietro Vignali, l’ex sindaco che si era dimesso dopo essere finito sotto inchiesta nel 2011: ha patteggiato due anni per peculato e corruzione ed è stato archiviato e riabilitato per il reato di assunzioni straordinarie. Una scelta, quella di ricandidare Vignali, non condivisa da Fdi che ha candidato Priamo Bocchi. Secondo il capo della Lega questa decisione rischia di far perdere il centrodestra. Un’affermazione che provoca un nuovo intervento di Meloni contro l’alleato leghista: “Sul tema delle amministrative la lettura di Salvini è un pò strabica. A Parma andiamo da soli ma la Lega a Messina va con il candidato di De Luca“, dice la leader di Fdi citando di nuovo il caso della città sullo Stretto. “Ci sono casi in cui non siamo riusciti a risolvere – aggiunge -ma che si scarichi sempre la colpa su Fdi non lo accetto perché abbiamo lavorato più di tutti per l’unità della coalizione”.

“Stare all’opposizione paga nel breve periodo” – Oltre al caso Parma, però, a Salvini sembra dare fastidio anche altro: per esempio la crescita di Fdi nei sondaggi. “Io miei avversari sono a sinistra. Giorgia Meloni ha scelto la via dell’opposizione e questa legittima scelta nel breve periodo paga più che stare al governo con Letta, Renzi e Conte”, dice il capo della Lega intervistato alla Stampa estera, a Roma. “Ma io la Lega all’opposizione che cresce nei sondaggi e lascia campo libero alla sinistra per aumentare le tasse non l’ho voluta”, ha aggiunto, tradendo dunque un interesse maggiore per le proiezioni nazionali rispetto alle alleanze per le amministrative. E infatti, subito dopo, l’ex ministro dell’Interno risponde a una domanda sulle politiche: sarà lui il prossimo premier in caso di vittoria del centrodestra? “Chi prende un voto in più indicherà il presidente del consiglio, se lo prenderà la Lega si prenderà le responsabilità del caso”. E dunque, se i numeri dei sondaggi dovessero essere confermati, sarà Giorgia Meloni la nuova presidente del consiglio? “Chi prende un voto in più in democrazia vince”, ha ribadito Salvini. L’impressione è che il centrodestra sia ormai ostaggio della concorrenza interna tra Lega e Fdi. Anche su questo passaggio, però, Meloni ha da ridire. E ospite di Porta a Porta replica: “Salvini ha detto che la scelta di stare all’opposizione paga? Mi permetto di dissentire. Quando Fdi decise di non sostenere Draghi ci si disse che saremmo scomparsi. Si parlò di scelta suicida. Oggi si dice l’esatto contrario. Io penso che non paghi l’opposizione di Fdi ma paghi il fatto che se diciamo una cosa la facciamo. Una affidabilità che sta premiando Fdi”.

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