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L’Aquila, raid in un convento di clausura. Il racconto delle suore: “Notte da incubo”

Le monache di clausura hanno chiamato i carabinieri per due volte, una intorno alle tre per segnalare la presenza di due giovani che dalla chiesa sono saliti nel piano in cui dormono per poi scappare facendo cadere un bicchiere di birra a terra, la seconda intorno alle cinque dopo aver visto un giovane e una giovane nudi nel confessionale della chiesa
L’Aquila, raid in un convento di clausura. Il racconto delle suore: “Notte da incubo”
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Un raid giovanile, una bravata e forse anche un tentativo di portare a termini riti blasfemi. Nel monastero di San Basilio, in pieno centro storico all’Aquila, le suore hanno vissuto come raccontato all’Ansa “una notte da incubo”, “siamo ancora terrorizzate: vedere, senza poter intervenire per il timore di reazioni, giovani che per due volte forzano la porta ed entrano nella chiesa e salgono anche nei piani del convento, oltre all’angoscia e alla paura ha generato in noi la violazione della nostra intimità di religiose di clausura” ha spiegato una delle otto monache dell’ordine Celestino che vivono nel complesso religioso dove ci sono anche la chiesa e appunto il convento. Suor Margherita, la badessa, nel pomeriggio ha denunciato ai carabinieri una sorta di raid notturno avvenuto in concomitanza con la notte bianca che proprio in piazza San Basilio ha visto uno degli appuntamenti più frequentati dai giovani.

Le suore hanno dovuto chiedere l’intervento dei militari dell’Arma per due volte: la prima intorno alle tre per segnalare la presenza di due giovani che dalla chiesa sono saliti nel piano in cui dormono per poi scappare facendo cadere un bicchiere di birra a terra, la seconda intorno alle cinque dopo aver visto un giovane e una giovane nudi nel confessionale della chiesa. Dopo due ore, un rumore dalla chiesa ha allertato ancora le suore: “Siamo scese e lei ha visto un giovane e una giovane nudi nel confessionale. Appena ci hanno visti sono scappati senza abiti. Erano entrati forzando la porta della chiesa. Stavolta, i carabinieri sono tornati e hanno capito che era successo qualcosa di grave. Infatti hanno effettuato i rilievi del caso”.

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