Sarebbe stata l’uccisione del nemico pubblico numero uno, la fine di un ciclo iniziato con l’invasione dell’Iraq e che ha conosciuto la nascita di numerosi gruppi terroristici nel Paese dopo la caduta e l’uccisione di Saddam Hussein, la creazione di un nuovo Califfato, una nuova guerra di liberazione dalle Bandiere Nere e un’instabilità che ha caratterizzato quasi 20 anni di storia. Ma il piano dello Stato Islamico per uccidere colui che è ritenuto il primo responsabile di questa escalation senza fine di violenze, l’ex presidente americano George W. Bush, è fallito grazie all’intervento dell’Fbi.

Come rivelato da Forbes, che cita una fonte interna ai federali americani, l’allarme è scattato a novembre 2021, quando un soggetto che si ritiene essere membro dell’organizzazione nata da una costola del Fronte al-Nusra, braccio di al-Qaeda in Siria, è volato da Columbus, in Ohio, dove è basato, fino a Dallas, in Texas, per fare un video dell’abitazione dell’ex inquilino della Casa Bianca. Dopodiché, ha iniziato a reclutare adepti per mettere in piedi l’attentato che avrebbe dovuto portare all’uccisione, per la seconda volta nella storia, sempre a Dallas, di un presidente americano.

A sventare il piano sono stati gli uomini del Federal Bureau of Investigation che, grazie alle segnalazioni di due loro informatori e alla sorveglianza delle chat Whatsapp del terrorista, sono intervenuti. Il piano prevedeva che un gruppo di quattro iracheni fosse fatto entrare in territorio americano dal confine messicano, per poi dirigersi verso la città dove vive Bush.

La mente dell’attacco, un iracheno arrivato nel Paese nel 2020 e in attesa di una risposta alla richiesta d’asilo presentata alle autorità locali, aveva già attirato l’attenzione su di sé nel novembre 2021, quando confessò proprio a uno degli infiltrati dell’Fbi la volontà di uccidere l’ex presidente, chiedendogli come era possibile ottenere un “badge falso” della polizia e di autorità federali per compiere la sua missione.

Le motivazioni dietro alla volontà di portare a termine un attentato così ambizioso sono esattamente quelle che hanno portato alla nascita dei gruppi terroristici mediorientali: uccidere colui che è ritenuto il responsabile della morte di molti iracheni e della distruzione dell’Iraq con l’invasione militare americana del 2003.

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