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Ultimo aggiornamento: 17:05 del 11 Maggio 2022

Guerra in Ucraina, lite D’Orsi-Caprarica a La7. “Torni a occuparsi dei Reali inglesi”. “Cafone, lei non stringerà mai la mano della regina”

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Bagarre a “L’aria che tira” (La7) tra Antonio Caprarica e Angelo D’Orsi sulla posizione del presidente ucraino Zelensky, giudicata dallo storico contradditoria. D’Orsi menziona anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ma viene redarguito da Caprarica che replica: “Zelensky ha solo ripetuto quello che aveva già detto il secondo giorno di guerra: aveva invitato Putin a sedersi al tavolo, dicendosi disponibile ad affrontare direttamente la questione relativa allo status delle persone nel Donbass e in Crimea”.

D’Orsi dissente affermando che si tratta di una guerra della Nato, ma Caprarica obietta: “Se lei mi porta una sola dichiarazione di Zelensky che dice di essere pronto a rinunciare alla Crimea, allora riscriviamo la storia. Non so dove lei abbia letto questa dichiarazione. Forse ne ha avuto comunicazione privata”.
“No, è una dichiarazione pubblica. Si informi”, ribatte lo storico.
“S’informi lei – ribadisce il giornalista – Uno può leggere le cose e rigirarle come gli pare. Le dichiarazioni di Zelensky che sarebbe disposto a rinunciare alla Crimea sono una pura invenzione”.

Il botta e risposta esplode quando D’Orsi controbatte: “Ma torni a occuparsi dei Reali d’Inghilterra, per favore. Lasci perdere”.
“Le è solamente un cafone – sbotta Caprarica – Io mi occuperò dei Reali d’Inghilterra, che sono delle persone molto più serie di lei, ma lei è un incapace a discutere e quindi immagina che occuparsi dei Reali d’Inghilterra sia un’offesa. Lei non ha mai il privilegio di stringere la mano a Elisabetta II, perché non credo che la riceverebbero mai a Buckingham Palace. Forse nelle stalle di Buckingham Palace“.
E rincara: “Lei è un maleducato. Abbiamo degli storici che si spacciano per storici ma non fanno manco i cronisti. O almeno non sanno leggere le dichiarazioni o le leggono come fa comodo a loro. Si faccia una televisione per i fatti suoi”.

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