Oltre ai 22 vincitori per le categorie “giornalismo” e “libri, teatro e musica”, l’edizione 2022 dei premi Pulitzer ha visto l’assegnazione di una “menzione speciale ai giornalisti ucraini per il loro coraggio, perseveranza e impegno nel fornire resoconti veritieri durante la spietata invasione del loro Paese da parte di Vladimir Putin e la sua guerra di propaganda in Russia”. “Nonostante i bombardamenti, i rapimenti, l’occupazione e persino le morti tra le loro fila – ha spiegato la neo-amministratrice del prestigioso riconoscimento Marjorie Miller – hanno continuato nel loro sforzo di fornire un quadro accurato di una realtà terribile, facendo onore all’Ucraina e ai giornalisti di tutto il mondo“. Istituito da Joseph Pulitzer (1847-1911), il premio è gestito dalla Columbia University di New York e assegna ai vincitori 15mila dollari.

Sezioni giornalistiche – Il Washington Post si è aggiudicato il premio per il giornalismo di “Servizio pubblico” con la copertura dell’assalto del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti, con la quale ha fornito “al pubblico una comprensione approfondita e incrollabile di uno dei giorni più bui della nazione”. La redazione del New York Times ha ottenuto tre riconoscimenti per diverse categorie. “Cronaca nazionale” con una dettagliata inchiesta sulle controverse pratiche usate dalla polizia durante i controlli stradali, che ha dimostrato come “centinaia di morti avrebbero potuto essere evitati e come gli ufficiali in genere hanno evitato di essere condannati”. Il premio “Cronaca internazionale” per un articolo del giornalista Azmat Khan sugli errori commessi dall’esercito statunitense durante i bombardamenti aerei in Iraq. Salamishah Tillet, del quotidiano newyorkese, ha vinto il Pulitzer ‘Critica‘, per diversi articoli sulla cultura pop della comunità afroamericana. L’agenzia Reuters ha vinto la “Fotografia” per le immagini del bilancio del Covid in India mentre al Miami Herald – che coprì il crollo di un condominio – è andato il riconoscimento per le ‘Breaking News‘.

Libri, teatro e musica – The Netanyahus (New York Review Books) dello scrittore 41enne americano, Joshua Cohen, è stato premiato nella categoria “Narrativa“: prendendo spunto dalla visita che il padre dell’ex primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Benzion Netanyahu, fece negli Stati Uniti degli anni ’50, l’opera affronta temi come l’identità ebraica, la carriera accademica e molto altro. L’opera frank: sonnets (Graywolf Press) di Diane Seuss ha vinto nella categoria “Poesia“: è una raccolta “che espande inventivamente la forma del sonetto per affrontare le contraddizioni disordinate dell’America contemporanea, tra cui la bellezza e la difficoltà della vita della classe operaia nella Rust Belt”. Nella categoria “Teatro“, il riconoscimento è stato assegnato a Fat Ham di James Ijames, opera teatrale divertente “che traspone Amleto in un barbecue di famiglia nel sud americano alle prese con le questioni di identità, parentela, responsabilità e onestà”. A Voiceless Mass, del compositore e artista navajo Raven Chacon, è andato il Pulitzer per la “Musica”.

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