Dei carburanti sintetici e dei loro benefici teorici sulle emissioni di CO2 generate dai motori termici se ne parla ormai da qualche tempo. Ora l’AECC (Association for Emissions Control By Catalyst) insieme a IPA (International Platinum Group Metal Association) e Aramco presentano il prototipo di un veicolo elettrificato, alimentato a benzina sintetica. Un mix di elementi che consente all’auto di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica generate durante il suo utilizzo.

Base tecnica di partenza è una Volkswagen Golf con motore turbo di 1.5 litri e sistema mild-hybrid a 48V: l’automobile sfrutta un catalizzatore riscaldato in prossimità del motore, due catalizzatori a tre vie, un filtro antiparticolato e un sistema SCR, quest’ultimo utile per abbattere gli ossidi di azoto. Tuttavia, il vero asso nella manica è l’utilizzo di un e-fuel sperimentale, che permette di abbattere le emissioni di CO2 fino all’88%.

Un valore rilevato secondo i protocolli del ciclo RDE, acronimo di Real Driving Emissions, ovvero emissioni misurate in condizioni di guida reali. Inoltre, la presenza di un catalizzatore riscaldabile elettricamente rende possibile l’abbattimento delle emissioni subito all’avvio del propulsore. Sicché, i valori di ossidi di azoto (NOx) sono di appena 3-10 mg/km, contro il massimo di 60 mg/km imposti dalle attuali normative.

AECC intende far conoscere queste tecnologie alla Commissione Europea, con la speranza che possano aiutare a definire meglio gli standard omologativi Euro 7, attesi per l’estate: saranno questi ultimi a stabilire se per i motori termici c’è un futuro – come spera l’industria occidentale dell’auto – o meno.

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