Stefania Maurizi, con il libro-inchiesta Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e Wikileaks (edito da Chiarelettere) si è aggiudicata il Premio Alessandro Leogrande 2022: il vincitore è stato scelto con il lavoro più di 60 gruppi di lettura, distribuiti in tutta Italia, tra una rosa di cinque titoli di giornalismo narrativo proposti dai concorrenti della scorsa edizione. Il potere segreto è il frutto di un’indagine lunga 13 anni, che svela la storia dell’organizzazione giornalistica Wikileaks e del suo fondatore Julian Assange, sulla cui testa pendono numerosi capi di imputazione per aver pubblicato documenti protetti da segreto di Stato.

Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e Wikileaks (edito da Chiarelettere)

È di qualche giorno fa la notizia che la Westminster Magistrates’ Court di Londra ha emesso l’ordine formale di estradizione negli Stati Uniti per Assange e, salvo un ricorso dell’ultimo minuto presso l’Alta Corte, sarà compito della Ministra degli Interni dare il via libera al trasferimento dell’attivista australiano negli Usa.

La giornalista Francesca Nava, tra le motivazioni che l’hanno spinta a candidare Maurizi al Premio, ha scritto che “Il potere segreto è un libro imprescindibile per chi ama la democrazia, la libertà di espressione e cerca la verità, perché ci fa entrare nel buco nero del Millennio, illuminandolo a giorno. Maurizi rovescia l’assioma del potere, dove i colpevoli mettono i panni dei giudici e l’eroe moderno che disvela i crimini di Stato diventa un pericoloso criminale, perseguito dalla Svezia per presunti reati sessuali da cui viene prosciolto e dall’alleanza angloamericana per violazione dell’Espionage Act del 1917″.

“Chi è il vero imputato di questa storia?” chiede Nava, “colui che squarcia il muro degli inconfessabili segreti di Stato o i decisori delle trame insanguinate? Tre tentativi di suicidio in carcere sono il risultato di una consapevole tortura. Assange rischia oggi – se estradato negli Stati Uniti – 175 anni nel carcere americano più estremo: l’ADX Florence, in Colorado, mentre la stampa mondiale (spesso connivente) resta a guardare”.

Stefania Maurizi si è detta “profondamente colpita e grata” e ha ringraziato organizzatori, i Presidi del Libro e la Regione Puglia per il loro “promuovere i libri come strumento di dibattito pubblico serio e approfondito”. “Spero che questo libro contribuisca a porre fine alla mostruosa ingiustizia del trattamento di Julian Assange e dei giornalisti di WikiLeaks e degli straordinari whistleblower che rivelano crimini di guerra, torture e brutalità” ha dichiarato l’autrice.

Articolo Precedente

Ucraina, la guerra continua: per me c’è chi dovrebbe vergognarsi

next