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Procuratore antimafia, la Quinta Commissione del Csm propone tre nomi al plenum: Gratteri e Russo in vantaggio su Melillo

Il posto è vacante dal febbraio scorso, quando Federico Cafiero de Raho è andato in pensione per raggiunti limiti di età. Il candidato dato per favorito, il procuratore di Napoli Giovanni Melillo - già capo di gabinetto del ministro Andrea Orlando - ha raccolto un solo voto. Due voti ciascuno invece al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e a Giovanni Russo, procuratore aggiunto alla stessa Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo
Procuratore antimafia, la Quinta Commissione del Csm propone tre nomi al plenum: Gratteri e Russo in vantaggio su Melillo
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La Quinta Commissione del Consiglio superiore della magistratura – competente per l’assegnazione degli incarichi direttivi – ha indicato al plenum tre nomi per il posto di procuratore nazionale Antimafia e antiterrorismo, vacante dal febbraio scorso, quando Federico Cafiero de Raho è andato in pensione per raggiunti limiti di età. Il candidato dato per favorito, il procuratore di Napoli Giovanni Melillo – già capo di gabinetto del ministro Andrea Orlando e iscritto alla corrente progressista di Area – ha raccolto un solo voto. Due voti ciascuno sono andati invece al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e a Giovanni Russo, procuratore aggiunto alla stessa Direzione nazionale antimafia e membro del gruppo conservatore di Magistratura indipendente.

A favore di Gratteri hanno votato il togato Sebastiano Ardita (Autonomia&Indipendenza) e il laico in quota M5S Fulvio Gigliotti. Per Russo si sono espressi il togato di Magistratura indipendente Antonio D’Amato e il laico in quota Forza Italia Alessio Lanzi. Per Melillo la togata di Area Alessandra Dal Moro. Astenuto soltanto il togato della corrente centrista UniCost Michele Ciambellini. Nessun voto è andato agli altri magistrati che avevano presentato domanda: il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro (diventato celebre per le sue indagini contro le ong nel Mediterraneo) quello di Messina Maurizio De Lucia e quello di Lecce Leonardo Leone De Castris. Tra le candidature ritirate quelle di Francesco Lo Voi e Marcello Viola, diventati capi rispettivamente degli uffici inquirenti di Roma e Milano.

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