“Siamo molto consapevoli del disagio sociale, soprattutto per chi teme l’impatto dell’inflazione, e siamo pronti a intervenire. Consumatori e imprese vedono oggi un futuro meno positivo. Faremo tutto ciò che è necessario per aiutare famiglie e imprese all’interno della cornice europea. La disponibilità del governo c’è ed è totale”. Il premier Mario Draghi mostra il volto rassicurante presentando in conferenza stampa il Documento di economia e finanza (Def), che definisce il quadro delle previsioni economiche e di finanza pubblica per il prossimo triennio. Un appuntamento atteso soprattutto in relazione agli interventi previsti per contenere il caro-bollette e materie prime dovuto agli strascichi della guerra in Ucraina: “È chiaro che la guerra ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita. In particolare pesano l’aumento dei prezzi dell’energia e altri beni, ma anche la fiducia dei consumatori che è diminuita”, esordisce Draghi. “È fondamentale – aggiunge – il messaggio che il governo e in generale la maggioranza devono dare in termini di fiducia. La capacità di esprimere l’indirizzo di politica e di economia ci deve portare ad affemare la governabilità, che si esprime con decisione e unità di intenti, che è quello chevogliono vedere i cittadini: fra la riaffermazione dei vari partiti e l’unità di intenti sono sicuro che i cittadini scelgono la seconda”, dichiara in un messaggio rivolto alla coalizione di governo.

Ma a manifestare scetticismo è subito il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: “Le scelte del Def sono condivisibili, ma le risorse sul fronte degli interventi per famiglie, lavoratori e imprese non sono sufficienti: è evidente che i cinque miliardi messi in campo non possono rappresentare una risposta adeguata alle enormi sfide che abbiamo di fronte. Per questo continuiamo a credere che una misura come lo scostamento di bilancio sia in prospettiva inevitabile per difendere la nostra economia e tutelare il potere di acquisto dei cittadini”, scrive in un post su Facebook, criticando implicitamente la posizione del premier che ha sempre negato la possibilità di uno scostamento. Conte si dichiara però soddisfatto che il Def non faccia “riferimento a incrementi delle spese militari: non sono la priorità del Paese in questo momento. Lo abbiamo sostenuto con forza, è un bene per il Paese che la nostra indicazione sia stata accolta”. Secondo l’ex premier, “per recuperare risorse all’altezza delle emergenze economiche e sociali è necessario anche aumentare almeno al 25% la tassazione sugli extraprofitti di chi in questo periodo ha messo a segno guadagni straordinari proprio grazie ai rincari” dei costi dell’energia: una mossa che poche ore prima il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani aveva negato di voler mettere in campo.

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