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Guerra Russia-Ucraina, Wsj: “Zelensky ha chiesto a Biden di non sanzionare Abramovich perché avrebbe potuto mediare con Mosca”

All’inizio di marzo i funzionari del Dipartimento del Tesoro americano avevano messo a punto una bozza di misure per punire anche l'ex patron del Chelsea. Il Consiglio per la Sicurezza Nazionale ha chiesto di attendere, su suggerimento del presidente ucraino. La Ue invece si è mossa a metà marzo precludendogli l'ingresso nell'Unione e dando via libera al congelamento dei suoi asset
Guerra Russia-Ucraina, Wsj: “Zelensky ha chiesto a Biden di non sanzionare Abramovich perché avrebbe potuto mediare con Mosca”
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo il Wall Street Journal, ha chiesto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden in un colloquio telefonico di non sanzionare l’oligarca Roman Abramovich, che potrebbe rivelarsi importante per facilitare un accordo con la Russia. L’ex patron del Chelsea aveva partecipato al primo round di negoziati tra russi e ucraini in Bielorussia il 28 febbraio scorso, su invito del produttore cinematografico ucraino Alexander Rodnyansky: “È l’unico che abbia risposto e si sia reso disponibile a fare un tentativo”, aveva detto Rodnyansky.

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All’inizio di marzo i funzionari del Dipartimento del Tesoro americano avevano messo a punto una bozza di sanzioni per punire anche Abramovich in seguito all’attacco della Russia all’Ucraina. Al momento di annunciarle, però, il Consiglio per la Sicurezza Nazionale ha detto al Tesoro di attendere. E dietro la richiesta, riporta il quotidiano statunitense, c’era il consiglio di Zelensky secondo il quale l’oligarca avrebbe potuto essere un importante intermediario con la Russia nell’aiutare a negoziare la pace. La Ue invece si è mossa a metà marzo precludendogli l’ingresso nell’Unione e dando via libera al congelamento dei suoi asset nel territorio europeo, come avvenuto anche in Gran Bretagna.

Abramovich all’inizio di marzo ha annunciato di voler vendere il Chelsea per donare il ricavato a una fondazione per le vittime della guerra e la ricostruzione dell’Ucraina. Il suo superyacht My Solaris da 500 milioni di dollari nei giorni scorsi ha lasciato Barcellona, in fuga da un probabile sequestro. Ha cercato di attraccare a Bodrum in Turchia dove è stato accolto dalle proteste di alcuni giovani velisti ucraini. Si sta attentamente mantenendo fuori dalle acque territoriali della Grecia, membro dell’Ue.

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