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L’azione di Putin e l’interesse che ormai vince sempre sulla democrazia

L’azione di Putin e l’interesse che ormai vince sempre sulla democrazia
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di Antonio

Ci si sveglia al mattino con le notizie di invasione di uno Stato (Russia) ai danni di un altro (Ucraina), e ti viene da pensare che dal clima di guerra e terrore in Europa sono passati solo 50 anni. Un tempo si parlava di ideologie, e modelli da seguire. Oggi forse è caduta la maschera, e vengono fuori gli interessi economici.

La domanda è: qual è il regolamento che legittima la violazione della libertà di un popolo, o del cittadino che vive in democrazia? Risposta: nessuno.

I comportamenti che oggi Putin mette in atto sono la rappresentazione pratica dell’egoismo, del liberismo economico. Come dire che l’Ucraina è una creatura dell’ex Urss per cui ci faccio ciò che più mi pare! E la volontà degli ucraini? La libertà di poter vivere in democrazia nella propria terra? Calpestata da un autocrate.

Da un punto di vista economico non è molto diverso da ciò che accade ancora nel resto del mondo. Trump si risveglia e lancia segnali di sostegno all’amico Putin. Non a caso l’utilizzo della menzogna accomuna tutti i leader dell’estrema destra, i capitalisti, che provano a mantenere il potere, a discapito della libertà e della democrazia.

E’ un po’ la questione del salario, nel mondo del lavoro. Mentre in Germania si rivaluta al rialzo il salario minimo garantito, come fatto negli ultimi 30 anni di inflazione in crescita costante, in Italia un certo Carlo Calenda si prende il lusso di discutere su una tariffa di 7€/h mentre il suo tariffario da eurodeputato è da 56€/h.

Auspico che la democrazia, se ha ancora motivo di esistere, metta al bando questi soggetti, favorendo le esigenze di vita e di sviluppo dei propri cittadini.

Non si può più favorire un’azienda farmaceutica americana, ostacolando i competitor esteri, per poi vedere che con oltre 1000$ di ricavo al minuto, si prende il lusso di dislocare un impianto e lasciare a casa più di 100 lavoratori italiani. Auspico che si tenga conto di questi fatti nel bilancio economico, perché essere partner significa collaborare, differente da subire o dominare.

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