Che il 2022 sia l’anno più impegnativo nell’intero arco di attuazione del Recovery plan, con ben 100 traguardi e obiettivi da raggiungere per non perdere due rate da 40 miliardi complessivi, è ben noto al governo fin dall’aprile dell’anno scorso quando il documento è stato inviato a Bruxelles. Il premier Mario Draghi ha però rinviato a dopo la partita del Colle la verifica sui progressi dei singoli ministeri in vista del rispetto delle condizioni di loro competenza. Così solo il 2 febbraio lo stato di avanzamento dei lavori sarà all’esame del consiglio dei ministri, con un focus sugli adempimenti intermedi per centrare i 45 risultati (30 investimenti e 15 riforme) in agenda entro il 30 giugno per ottenere la seconda rata da 24 miliardi. Il maggior numero di scadenze spetta al ministero della Transizione ecologica guidato da Roberto Cingolani: sono 13, dal varo della strategia nazionale per l’economia circolare agli incentivi fiscali per la competitività dell’idrogeno fino alla semplificazione delle procedure per gli interventi di efficientamento energetico.
Il ministero della Transizione ecologica di Vittorio Colao deve dal canto suo aggiudicare tutte le gare per la Banda Ultra Larga che complessivamente valgono 6,7 miliardi di euro. Il bando Italia1Giga da 3,7 miliardi per portare una connessione a banda ultralarga a circa 7 milioni di abitazioni è stato pubblicato due settimane fa e sono in corso anche quelli per connettere 10mila scuole e 12mila ospedali. Il primo mini bando, per la fibra nelle isole minori, è però andato deserto a causa dei requisiti ritenuti troppo stringenti dalle imprese installatrici della fibra. Si lavoro a un nuovo testo. Entro un paio di settimane è atteso anche il bando per il 5G, che vale ben 2 miliardi.
Il ministero della Mobilità e delle Infrastrutture sostenibili di Enrico Giovannini deve garantire la “messa a terra”, secondo i calcoli del Sole 24 Ore, di ben 27,5 miliardi di investimenti facendo i conti con le proteste dei costruttori per i rincari delle materie prime di cui chiedono si tenga conto negli appalti. Per la prima volta verrà inoltre utilizzata per diversi lotti di opere ferroviarie la corsia ultraveloce per i progetti prioritari del Recovery.
Il ministero dello Sviluppo deve finalizzare gli accordi per il supporto e finanziamento alle start up, scrivere il decreto per la Competitività e resilienza delle
filiere produttive e mandare in porto il progetto da 1 miliardo per potenziare le filiere del fotovoltaico, dell’eolico e delle batterie con l’obiettivo di ridurre la dipendenza da tecnologie importate e creare occupazione e crescita. Problema: per quanto riguarda le batterie il ministro Giancarlo Giorgetti aveva intenzione di destinare le risorse, attraverso un contratto di sviluppo, alla costruzione della Gigafactory prospettata da Stellantis a Termoli. Ma l’ad del gruppo, Carlos Tavares, ha avvertito che la partita non è chiusa e sta ancora “negoziando” con il governo.
Per quanto riguarda il Lavoro, Andrea Orlando deve completare la mappatura degli insediamenti abusivi da risanare in chiave di contrasto al caporalato, scrivere il piano per la messa a disposizione di alloggi temporanei per i senzatetto ed emarginati (housing first) e monitorare l’attuazione del Programma garanzia per l’occupabilità dei lavoratori, che ora va attuato dalle Regioni con singoli piani di attuazione. Entro fine giugno vanno inoltre completate le assunzioni di tutti i 1.100 nuovi ispettori del lavoro per il contrasto al sommerso.
La Sanità dal canto suo deve firmare nei prossimi cinque mesi il decreto ministeriale per la riforma dell’organizzazione dell’assistenza, approvare le linee guida per l’attuazione dell’assistenza domiciliare con la creazione delle cosiddette case di comunità (ora bloccate per contrasti con le Regioni), firmare il Contratto istituzionale di sviluppo per l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero.
Il ministero dell’Economia lavora alle disposizioni e alle procedure per ridurre l’evasione – dalle multe per chi non accetta il pagamento con il pos al cruciale varo dell’infrastruttura digitale per l’incrocio delle banche dati – e all’adozione degli obiettivi di spending review che andranno inseriti nel Documento di economia e finanza in primavera.