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Geppi Cucciari in lacrime per la storia di Lucy Salani: “La mia paura più grande? Di essere viva. Volevamo tutti morire”.La storia della donna trans sopravvissuta al lager

La 97enne, ospite del programma di Rai 3, ha raccontato quei terribili momenti nel campo di concentramento: "Prima portavo i cadaveri, poi ho lavorato alla stazione di Monaco dove facevo i binari. Alla fine mi hanno sparato, ma sono sopravvissuta. Dicevo 'qua ci lascerò il mio cadavere'"

di F. Q.

È finita con Geppi Cucciari in lacrime la puntata di Che Succ3de dedicata alla Giornata della Memoria e andata in onda ieri 27 gennaio su Rai3. La conduttrice ha introdotto come ospite Lucy Salani, donna transessuale di 97 anni che è sopravvissuta ai campi di concentramento. Punita per diserzione e omosessualità, fu rinchiusa a Dachau dal novembre 1944 al marzo 1945. Lucy Salani, nata come Luciano, ha raccontato la propria storia che è stata anche oggetto di un film documentario ‘C’è un soffio di vita soltanto‘ di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini.

La 97enne ha raccontato quei terribili momenti nel campo di concentramento: “Prima portavo i cadaveri, poi ho lavorato alla stazione di Monaco dove facevo i binari. Alla fine mi hanno sparato, ma sono sopravvissuta. La mia paura più grande? Di essere viva. Volevamo tutti morire, ma eravamo troppo vivi per poterlo fare perché avevamo paura del dolore, ma avremmo voluto morire tutti. Mi ha aiutato la forza di volontà, la forza del domani, la forza di essere liberata. Quando ero lì ho più volte perso la speranza, dicevo ‘qua ci lascerò il mio cadavere’“.

Poi ha spiegato com’era essere transgender negli anni ’30: “Purtroppo è stato brutto, rischioso. Qualche volta ho preso qualche ceffone e qualche calcio. Non ho mai cambiato il mio nome, tutt’ora mi chiamo Luciano nei documenti. Questo perché lo considero un nome sacro, me lo hanno dato i miei genitori, non posso cambiarlo!”. Infine un messaggio ai giovani di oggi: “A loro dico di continuare a lottare come ho fatto io, non ci sono i campi di concentramento, ma non devono arrendersi perché devono capire che noi siamo esseri umani“, ha concluso Lucy. Poi la padrona di casa non ha retto all’emozione, ha detto due parole ed è scoppiata in lacrime coprendosi il volto con le mani. A quel punto è stata mandata in onda la sigla finale.

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