Con 301.915 vetture consegnate in tutto il mondo, Porsche chiude il 2021 facendo registrare il miglior risultato della storia e una crescita dell’11% rispetto al 2020. In un anno condizionato dalla pandemia e dalla crisi dei semiconduttori, la casa di Zuffenhausen è riuscita a distinguersi grazie ad una strategia di prodotto convincente e alla presenza in oltre 100 mercati.

Macan è stato il modello più richiesto nel 2021 mentre Cayenne segue al secondo posto. La Porsche Taycan, modello 100% elettrico, ha fatto registrare un aumento eccezionale con vendite che sono più che raddoppiate. Stessa sorte per l’iconica 911, le cui consegne hanno subito un aumento senza precedenti. Tutte le aree di vendita del mondo hanno visto un incremento rispetto al 2020, dove spicca il +22% degli Stati Uniti. La Cina si conferma il mercato singolo più importante, con un aumento dell’8% rispetto a un anno già da record come il 2020. Consegne in aumento anche in Europa del 7%, con l’Italia terzo mercato dopo Germania e UK.

Porsche Italia chiude il 2021 con 6.274 vetture consegnate ai clienti, con una crescita dell’8%, avvicinandosi ai risultati record pre-pandemia, rispetto ai quali ha ancora un gap del 6,4%. E proprio i risultati italiani sono stati presentati dall’amministratore delegato di Porsche Italia, Pietro Innocenti: “Essere tornati a superare la quota di 6.000 vetture consegnate è stato possibile solo grazie a un’offerta di prodotti e servizi vincenti, una squadra di colleghi appassionati e una grande dedizione da parte della nostra rete di concessionari. Inoltre iniziamo il 2022 con più di sei mesi di ordini già in portafoglio”.

Sul fronte prodotto, da segnalare che a fine 2023 sarà presentata la nuova Macan elettrica che, per alcuni mesi, affiancherà l’attuale con motori endotermici. Non si sa invece quando arriverà la 911 elettrica, ma è solo questione di tempo. Della 911 elettrificata invece già si sa che non sarà una ibrida plug-in, ma avrà una tecnologia derivata dal motorsport, tipo quella della 919 Hybrid. Da un punto di vista di prodotto, l’Italia ricalca i risultati globali, con Macan che è il modello più venduto con 2.265 consegne che rappresentano il 36% del totale, seguita da Cayenne (1.525 vetture consegnate, il 64% delle quali con motorizzazioni ibride) e dalla 911 che, con 1.248 esemplari resta leader del proprio segmento. Sono 620 Taycan vendute, il 10% del totale, mentre chiudono la classifica le 338 Panamera vendute (di cui l’85% ibride plug-in) e i 278 modelli della 718. Circa il 40% delle Porsche vendute in Europa l’anno scorso sono state vetture elettrificate e questa percentuale in Italia si attesta intorno al 30%, confermando quindi l’inarrestabile corsa alla transizione ecologica.

E a proposito di mobilità elettrica, Innocenti, durante la conferenza stampa, ha invitato il Governo ad accelerare sulla transizione. I 750 milioni di euro previsti nel PNRR sono un buon punto di partenza, anche se sono poca cosa rispetto a quelli stanziati da altri Paesi. Non si tratta però solo di aumentare le risorse ma anche di spenderle bene, puntando soprattutto sulla creazione dell’infrastruttura di ricarica HPC, snellendo la burocrazia prevista per l’installazione delle colonnine e prevedendo incentivi per svecchiare il parco circolante, che siano strutturali e non a singhiozzo, meglio se senza la soglia al prezzo di acquisto.

Entro il 2025 Porsche prevede che la metà della sua produzione totale sarà di auto elettrificate e, per favorire la diffusione dell’elettrico, ha fatto un enorme sforzo anche sul fronte della rete di ricarica realizzando 25 stazioni HPC (High Performance Charging) nei Centri Porsche con potenze fino a 350 kW, accessibili a chiunque, 400 Destination Charger e la partnership con Q8 per altre 20 stazioni di ricarica ultrarapide sul territorio.

La “Strategia 2030” del Gruppo prevede inoltre di raggiungere la neutralità carbonica in tutta la catena produttiva e sull’intero ciclo di vita delle vetture nuove, oltre all’80% della gamma elettrificata. Per raggiungere questo obiettivo sono stati installati impianti fotovoltaici a Rovigo, Franciacorta e Padova che consentono di ridurre di circa 300 tonnellate la CO2 annua. Sono stati inoltre riciclati i pallet che arrivano quotidianamente in magazzino, risparmiando in questo modo altre 70 tonnellate di CO2 all’anno.

Articolo Precedente

Mini Recharged, nello stabilimento di Oxford le classiche diventano elettriche

next
Articolo Successivo

Cina, Stellantis vuole acquisire quota di maggioranza nella joint venture con GAC

next