Sarà la candidata del Pd, Cecilia D’Elia, a prendere il posto lasciato libero dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, alla Camera. È stata lei, infatti, la più votata dai romani alle suppletive di domenica che l’hanno vista ottenere un largo consenso, il 59,43%, rispetto ai candidati degli altri schieramenti politici. Simonetta Matone, capogruppo della Lega in Campidoglio e sostenuta dal centrodestra unito, si è fermata al 22,42%, Valerio Casini di Italia Viva ha invece ottenuto il 12,93%. Seguono staccati Beatrice Gamberini, al 3,24%, e Lorenzo Vanni, all’1,97%. Un voto fortemente influenzato, però, dall’astensionismo. Solo l’11,3% degli aventi diritto si è recato alle urne, come denunciano da +Europa: “Il vero vincitore delle elezioni suppletive a Roma è l’astensionismo. Davanti a una percentuale così irrisoria di votanti c’è poco da festeggiare. L’11,3% è un dato preoccupante che conferma la disaffezione dei cittadini dalla politica. Da domani mi auguro che si apra una seria riflessione in tutti gli schieramenti e che finalmente si torni alla vera politica, quella fatta sul territorio e non nelle segreterie di partito”, ha dichiarato Stefano Pedica.

Festeggia invece D’Elia che ha affidato a Twitter i suoi ringraziamenti: “Grazie a tutte e tutti i romani che mi hanno dato fiducia. Metterò tutta me stessa per onorare la responsabilità di questo nuovo impegno in un momento così delicato per il nostro Paese”, ha scritto. Mentre arrivano i complimenti sia del sindaco Gualtieri, sempre su Twitter, che del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Felice per la vittoria del centrosinistra nel cuore di Roma – ha scritto l’ex segretario Dem – Complimenti, buon lavoro e un grande abbraccio a Cecilia D’Elia e un immenso grazie alle volontarie e ai volontari che in queste settimane controcorrente hanno combattuto per questa bella vittoria”.

Articolo Precedente

Quirinale, Fico: “Si voterà a oltranza fino all’elezione, ma 50 per volta. Non vaccinati parteciperanno col green pass, i positivi no”

next
Articolo Successivo

Un pregiudicato presidente? La candidatura di Berlusconi mina la credibilità dell’Italia intera

next