Numerosi siti del governo ucraino stanno subendo un attacco informatico su larga scala, un attacco non immediatamente rivendicato, che avviene nel contesto delle accresciute tensioni tra Kiev e Mosca. Ieri si sono concluse con un sostanziale, per quanto atteso, nulla di fatto i colloqui tra Cremlino e Casa Bianca sulla situazione Ucraina, mentre un centinaio di migliaia di soldati russi sono stati dislocati lungo le frontiere dell’ex repubblica sovietica. “Il sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione e della Scienza è temporaneamente chiuso a causa dell’attacco globale avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 gennaio”, ha annunciato quest’ultimo sulla sua pagina Facebook. Anche i siti di altri ministeri, compreso quello di Situazioni di emergenza, risultano inaccessibili. “Ucraini! Tutti i vostri dati personali sono stati diffusi sulla rete pubblica”, si legge in un messaggio apparso sul sito web del ministero degli esteri. “Tutti i dati del tuo computer sono stati cancellati e non saranno recuperabili. Tutte le informazioni su di te sono diventate pubbliche, temi e aspettati il peggio”, prosegue il messaggio.

Sebbene al momento non esistano rivendicazioni e attribuire con ragionevole certezza la provenienza di un attacco sia operazione lunga e complessa le circostanze in cui avviene l’attacco suggeriscono una matrice russa. Il rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri Josep Borrell ha accennato al possibile coinvolgimento del Cremlino affermando che “è facile immaginare” chi siano i responsabili. Borrell ha aggiunto che l’Ue fornirà all’Ucraina tutto il supporto necessario per risolvere la situazione. Borrell ha detto anche di essere convinto che questo attacco “non sarà l’ultimo” che Kiev dovrà fronteggiare. La Nato ha affermato di essere al lavoro con l?Ucraina per identificare l’origine dell’attacco.

Del resto questo sarebbe solo l’ultimo di una lunga serie di attacchi informatici che Mosca scatena contro Kiev. In altre circostanze, secondo gli esperti, il Cremlino ha scelto di non affondare il colpo quanto avrebbe potuto. Avvertimenti, messaggi (“possiamo farlo come e quando vogliamo”) ma non veri e propri atti di guerra. Nel 2015 Mosca ha preso il controllo della rete elettrica del paese, bloccato i bancomat, le stazioni di rifornimento e persino il sistema di monitoraggio delle radiazioni provenienti dalla ex centrale di Chernobyl e probabilmente molte infrastrutture sono tuttora infiltrate da virus russi “in sonno” . Nel 2014 la Russia ha condotto una diffusa azione di destabilizzazione informatica in vista delle elezioni presidenziali ucraine . La politica del Cremlino verso gli hackers russi, tra i più sofisticati al mondo, è quella di concedere una sostanziale libertà d’azione all’estero a condizione di essere prontamente disponibili appena il governo lo richiede.

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