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Ultimo aggiornamento: 18:19 del 5 Gennaio 2022

La Russa sbotta col conduttore di La7: “Popolo Viola contro Berlusconi? Avete nobilitato quei 100 disperati”. Il giornalista: “È cronaca”

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Scintille in due atti a “L’aria che tira” (La7) tra il giornalista Francesco Magnani e il senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, ormai un habitué delle proteste nel talk show politico.
L’argomento della puntata è la candidatura di Silvio Berlusconi al Colle: Magnani dà la parola a Michele Vietti, già sottosegretario dei governi Berlusconi II e III, scatenando il dissenso di La Russa che contesta il giornalista per non essere stato interpellato prima.

Il siparietto polemico si rinnova, quando il vicepresidente del Senato critica un servizio incentrato sulle proteste del Popolo Viola alla candidatura di Berlusconi al Quirinale: “Avete voluto dedicare un servizio al cosiddetto Popolo Viola, cioè a quei 100 disperati nostalgici di un’epoca che non può tornare, quando riuscivano a creare un clima contro un presidente del Consiglio. Solo voi siete riusciti a nobilitare questi 100, che rimangono quello che sono”.
È un dato di cronaca che abbiamo voluto raccontare”, replica il giornalista.
“Sì, sì – sbotta La Russa – Se vuole, domani le metto 100 persone che dicono che la sua trasmissione fa schifo, anche se non è vero e la sua trasmissione è bellissima”.

Magnani scoppia a ridere e La Russa ribadisce: “Mostrare 100 persone che dicono che la sua trasmissione fa schifo non è un dato di cronaca, capisce? È un fatto sciocco, come i 100 Viola”.
Poi si esprime sull’ex Cavaliere: “Io non so se Berlusconi sarà il presidente della Repubblica, ma di sicuro ha il diritto di porre la sua candidatura. E per quello che ho capito io, non è un ballon d’essai. Lui crede di poter essere per l’’Italia un capo dello Stato che sia presidente di tutti. E ce la potrebbe benissimo fare. Berlusconi è il candidato di centrodestra e ha chiesto la nostra adesione. Se noi gliela diamo, come l’abbiamo data, può star sicuro che lo voteremo, perché noi di Fratelli d’Italia siamo gente leale”.

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