Crolla il numero dei nuovi contagi in Germania: nelle ultime 24 ore, secondo i dati del Robert-Koch-Institut, ne sono stati individuati soltanto 10.100, contro i 22.214 del giorno di Natale, i 35.341 della vigilia e i 44.927 del 23 dicembre. Le nuove vittime sono state 88, mentre l’incidenza settimanale del virus a livello nazionale crolla a 220,7 casi ogni centomila abitanti dai 242,9 di Natale: un dato così basso non si registrava dal 9 novembre scorso, mentre il 29 novembre era stato toccato il record di 452,4. Dallo scorso 2 dicembre – quando le infezioni giornaliere erano oltre 74mila – il governo federale aveva varato un “quasi-lockdown” per i non vaccinati, vietando loro l’accesso al commercio al dettaglio fatta eccezione per i negozi di prima necessità. Grazie a questa misura il numero dei positivi sul territorio ha iniziato a decrescere in modo costante, passando dal record di 1.008.900 registrato il 12 dicembre ai 767.500 di Santo Stefano.

Ora però il Koch-Institut mette in guardia dalla diffusione di Omicron – al 23 dicembre i casi sequenziati in Germania erano 3.198, di cui uno mortale – e ricorda che il crollo del numero di nuovi positivi è dovuto anche alla scarsità di tamponi processati durante le feste. Il totale dei contagi da SARS-Cov-2 registrati in Germania dalla comparsa dell’epidemia nel Paese (a gennaio 2020) sfiora ormai i sette milioni: sono 6.991.381, di cui 6.113.500 guariti e 110.364 deceduti. Che la circolazione del virus stia calando, però, lo mostra anche l’indice di riproduzione Rt che si assesta a 0,86 (dato del 23 dicembre) al di sotto della soglia di 1, superata la quale si ha un’epidemia in espansione. I cittadini tedeschi che hanno completato il ciclo vaccinale sono 58,9 milioni, il 70,8% del totale: nel giorno di Natale sono state somministrate 35mila dosi.

Nel Regno Unito, intanto, l’Ufficio nazionale di statistica (Ons) stima che un abitante di Londra su dieci (il 9,5%, circa 828.300 persone) fosse positivo al Covid alla data di domenica 19 dicembre. I dati provvisori di venerdì 24 dicembre dicono anche che nella settimana dal 13 al 19 il 2,83% della popolazione inglese è stata positiva al virus (il 2,21% la settimana precedente), cioè un residente ogni 35, circa 1.544.600 persone (era uno ogni 45 la settimana precedente, circa 1.202.300). La stima dei positivi al 19 dicembre arriverebbe al 3,76% sul totale della popolazione. Alla stessa data il totale dei tamponi positivi alla variante Omicron è stimato allo 0,55%. Dal 26 dicembre in Scozia, Galles e Irlanda del Nord sono entrate in vigore alcune misure restrittive sulle capienze nei luoghi al chiuso e il divieto di grandi eventi, ma il gabinetto Johnson continua a rimandare l’adozione di provvedimenti simili in Inghilterra.

Con 104.611 nuovi positivi nel giorno di Natale la Francia ha raggiunto il record di nuovi contagi in 24 ore, sfondando per la prima volta quota centomila. Un dato giornaliero raddoppiato nel corso di appena tre settimane, poiché la soglia dei cinquantamila casi era stata superata il 4 dicembre. Nell’ultima settimana i decessi sono stati oltre mille, per un totale di 122mila dalla comparsa dell’epidemia nel Paese. Lunedì il capo dello Stato Emmanuel Macron terrà un Consiglio straordinario di difesa sanitaria (con la partecipazione dei più importanti ministri e delle autorità sanitarie del Paese) per valutare nuovi interventi, mentre è atteso a giorni il Consiglio dei ministri che varerà la legge per trasformare l’attuale passe sanitaire in un nuovo passe vaccinal (il nostro super green pass), la cui entrata in vigore è prevista intorno alla metà di gennaio.

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