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Il Fondo interbancario dice no alla proposta di Bper per Carige. Troppo alta la richiesta di un miliardo di euro per la ricapitalizzazione

Il fondo interbancario di tutela dei depositi riunisce tutte le banche italiane e ha il compito principale di garantire i depositi dei clienti in caso di fallimento di uno o più istituti. Nel 2019 è diventato primo azionista della banca ligure per scongiurarne il fallimento
Il Fondo interbancario dice no alla proposta di Bper per Carige. Troppo alta la richiesta di un miliardo di euro per la ricapitalizzazione
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Il Fondo interbancario di tutela dei depositi non ha accettato la proposta d’acquisto di Bper per il gruppo Carige, di cui è azionista con l’80%. Il no è legato a vincoli statutari – spiega una fonte- non è un giudizio nel merito. In realtà l’offerta di Bper comporterebbe per il Fondo l’impegno a versare nell’istituto ligure circa 1 miliardo di euro. La manifestazione di interesse di Bper per Carige “presenta termini e condizioni da approfondire che, allo stato, in particolare per quanto riguarda il livello di ricapitalizzazione richiesto per Carige, non risulta conforme alle previsioni statutarie (art.35) relative agli interventi del tipo in questione”. Lo si legge in una nota del Fitd. Sulle indiscrezioni di una risposta negativa da parte del Fondo bancario le azioni di Bper e Carige hanno chiuso la seduta odierna con cali rispettivamente del 4,2 e del 2,4%.

Il fondo interbancario di tutela dei depositi riunisce tutte le banche italiane e ha il compito principale di garantire i depositi dei clienti in caso di fallimento di uno o più istituti. Nel 2019 è diventato primo azionista della banca ligure per scongiurarne il fallimento. Bper ha offerto un euro per rilevare Carige che conta circa 500 sportelli e un milione di clienti.

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