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Covid, sale l’occupazione delle terapie intensive: a Trento arriva al 20%, rischia la zona gialla insieme alla Liguria

Da oggi la Calabria è in giallo, ma presto altre Regioni con questi valori abbandoneranno la zona bianca. I dati aggiornati di Agenas: nelle Marche l'occupazione dei reparti di rianimazione è al 14%, nel Lazio è arrivata al 12
Covid, sale l’occupazione delle terapie intensive: a Trento arriva al 20%, rischia la zona gialla insieme alla Liguria
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Negli ospedali del Trentino la settimana è cominciata con il 20% dei posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid. La Provincia autonoma di Trento ha valori da zona gialla, così come la Liguria: tra sette giorni entrambi rischiano di abbandonare la fascia bianca, come è successo oggi alla Calabria. Ma anche in altre Regioni la situazione dei reparti di rianimazione è critica, come dimostrano i dati aggiornati di Agenas: nelle Marche l’occupazione è al 14%, nel Lazio è arrivata al 12% (come in Liguria), in Calabria all’11%.

Restano stabili oltre la soglia del 10% anche la Provincia di Bolzano, il Friuli-Venezia Giulia (15%) e il Veneto (13%). Bolzano e Friuli Venezia Giulia sono state le prime a passare in zona gialla, seguite ora dalla Calabria. Sul piano pratico delle misure, però, cambia poco o nulla: vige l’obbligo delle mascherine all’aperto oltre che in tutti i luoghi al chiuso, compresi i mezzi di trasporto pubblico di qualsiasi genere. E ci sono dei limiti alle capienze.

Ora potrebbero lasciare la zona bianca anche Trentino e Liguria. Oltre ad avere entrambe le terapie intensive sopra soglia, anche il tasso di occupazione nei normali reparti di area medica supera il limite del 15%: sia quelli trentini che quelli liguri sono attualmente al 16 per cento. L’incidenza ovviamente è sopra i 50 casi ogni 100mila abitanti in entrambe le Regioni. D’altronde a livello nazionale nella settimana dal 6 al 12 dicembre si è arrivati a 196,6 casi. Il tasso di occupazione in area non critica è all’11%, mentre in terapia intensiva è al 9 per cento.

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